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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 20:30 del 11 Settembre

Gaza, protesta di fronte alla sede di Leonardo: “Ha le mani sporche di sangue”. Noury: “Assicurare alla giustizia Netanyahu”

Il presidio Stop Rearm Europe: "Basta armi a Israele. Ue? Risoluzione e misure insufficienti"
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Alcune centinaia di manifestanti e attivisti si sono radunati a Roma, davanti alla sede di Leonardo Spa, per una manifestazione promossa da Stop Rearm Europe, con l’obiettivo di chiedere lo stop immediato alla vendita di armi a Israele. Gli attivisti hanno invocato la fine del genocidio a Gaza e rilanciato il sostegno alla missione della Global Sumud Flotilla, nelle stesse ore in cui era prevista la partenza delle imbarcazioni dalla Sicilia.
Al presidio era presente anche Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: “Dobbiamo riconoscere che c’é un genocidio in corso, assicurare alla giustizia i responsabili dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità, che è ciò per cui sono ricercati Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della giustizia Gallant. E farlo ora, non domani o tra un anno”. Allo stesso modo, Noury considera insufficiente la risoluzione approvata dal Parlamento Ue su Gaza, con l’assenza della parola “genocidio”, così come le possibili sanzioni annunciate da Von der Leyen contro i ministri israeliani estremistri della destra radicale: “In questo caso l’espressione ‘meglio tardi che mai’ non è opportuna. In questi due anni è stato commesso un genocidio, proporre un set incompleto di azioni, rinunciando a pronunciare quella parola, spinge Amnesty a chiedere a tutti gli stati membri dell’Ue ad agire e fare di più”. E ancora, sul tema delle possibili sanzioni, Noury ha aggiunto: “Se c’è qualche possibilità di incidere non soltanto sulla reputazione, ma anche sul piano economico, rispetto alle relazioni tra Italia e Israele, ben venga. Vanno bene le sanzioni, vanno bene piccoli passi avanti, però c’è un tema di fondo che non viene affrontato: quello della giustizia internazionale. Bisogna assicurare i criminali alla giustizia e riconoscere il genocidio”.
Anche da Stop Rearm Europe considerano le azioni annunciate e intraprese dall’Europa come “insufficienti“: “Gesti minimi, non richiamano alla storia dell’Europa e a quello che ci aspetteremmo”

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