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Flotilla, 2° attacco nelle acque tunisine. Attivisti: “Un altro drone, proseguiamo per rompere l’assedio illegale di Israele”

Colpito il natante Alma: nessun ferito, incendio domato. Partenza confermata oggi dal porto di Sidi Bou Said alle 16 (le 17 in Italia)
Flotilla, 2° attacco nelle acque tunisine. Attivisti: “Un altro drone, proseguiamo per rompere l’assedio illegale di Israele”
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Dopo il caso della nave ammiraglia Familia Madeira, la Global Sumud Flotilla denuncia un nuovo attacco contro un’altra sua imbarcazione, sempre in acque tunisine. Secondo gli attivisti, anche stavolta, con un drone arrivato dai cieli. La scena è stata immortalata dalle telecamere sul natante. Non ci sono vittime né feriti, ma un incendio si acceso a bordo, domato in poco tempo. Al momento è confermata la partenza, prevista in giornata, dal porto di Sidi Bou Said, dove una folla di sostenitori ha riempito la banchina accendendo fumogeni e fuochi d’artificio in segno di solidarietà.

L’interrogazione alla Camera e i parlamentari sulla flotta – Alle 15 alla Camera dei deputati, il governo con il ministro Luca Ciriani risponderà durante il question time a un’interrogazione – rivolta al Ministro degli Affari esteri Tajani – firmata da Nicola Fratoianni (Alleanza Verdi e Sinistra), sulle iniziative per garantire protezione diplomatica ai cittadini italiani a bordo delle navi della Flotilla.

Con la Flotilla viaggeranno anche 4 parlamentari italiani: l’eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi e la collega Pd Annalisa Corrado, il deputato Pd Arturo Scotto e il senatore 5 Stelle Marco Croatti. Quest’ultimo, in procinto di imbarcarsi, su Facebook ha denunciato le intimidazioni: “Le navi non sono ancora salpate verso le coste palestinesi e già si registrano i primi tentativi di intimorirci. (…) Sentiamo il peso delle aspettative, ma anche una grande solidarietà nei nostri confronti. Non ci fermeranno”.

“Un tentativo di far deragliare la missione” – Sui sui canali social, la Global Sumud Flotilla (Gsf) conferma l’attacco contro l’imbarcazione Alma, colpita “da un drone mentre era attraccata in acque tunisine“. “L’imbarcazione, battente bandiera britannica – continua la nota -, ha subito danni da incendio sul ponte superiore”. Le fiamme sono state domate l’equipaggio messo al sicuro. È “in corso un’indagine e, non appena saranno disponibili ulteriori informazioni, saranno pubblicate immediatamente”, assicura il comunicato della Flotilla. L’equipaggio ha recuperato dal ponte della nave un dispositivo elettronico carbonizzato, diffondendone l’immagine sui canali social. Secondo i militanti, “un’ulteriore conferma che la nave è stata deliberatamente presa di mira”.

“Questo è il secondo attacco di questo tipo in due giorni – denunciano gli attivisti – durante l’intensificarsi dell’aggressione israeliana contro i palestinesi a Gaza, un tentativo orchestrato per distrarre e far deragliare la nostra missione. La Global Sumud Flotilla continua imperterrita. Il nostro viaggio pacifico per rompere l’assedio illegale di Israele su Gaza e dimostrare incrollabile solidarietà con il suo popolo – conclude il comunicato – prosegue con determinazione e risolutezza”.

Partenza confermata alle 17, Albanese: “Tutti gli equipaggi in pericolo” – La delegazione tunisina della Global Sumud Flotilla per Gaza ha annunciato la partenza delle imbarcazioni oggi dal porto di Sidi Bou Said alle 16 (le 17 in Italia) invitando i sostenitori ad accorrere sul luogo per sostenere l’iniziativa. L’annuncio è stato pubblicato sui canali social della Flotilla.

La relatrice Onu Francesca Albanese, in un’intervista al Fatto Quotidiano, ha messo in guardia sui pericoli della missione: “L’organizzazione è molto più complessa, ci sono davvero tante imbarcazioni: il rischio che qualcosa sfugga di mano c’è, perché ci sono molte più persone del solito”. “Gli equipaggi sono tutti in pericolo – va avanti Albanese -, i sabotaggi e gli attacchi sono già iniziati. In più c’è il rischio delle infiltrazioni questa volta per il gran numero di persone che stanno partecipando anche con barche che non hanno il training ufficiale della Flotilla”.

Il primo attacco alla nave ammiraglia portoghese, con Greta a bordo – Ieri la denuncia di un raid sull’imbarcazione, la notte tra lunedì e martedì, con il direttivo a bordo, inclusa Greta Thunberg. La Tunisia ha smentito la presenza di droni, ma le testimonianze dell’equipaggio sono concordi. L’italiano Tony Lapicciarella, uno dei coordinatori della missione, non ha dubbi: “Sono saliti a bordo 2 poliziotti tunisini e hanno fatto sparire le prove del drone”.

L’imbarcazione Familia Madeira, 35 metri di lunghezza, batte bandiera portoghese. Il governo di Lisbona non ha diffuso dettagli: “Le informazioni sono molto limitate, il governo ne raccoglierà di ulteriori”, ha dichiarato il primo ministro Luís Montenegro in visita ufficiale in Cina. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza (collocate su una nave vicina) mostrano uno degli attivisti portoghesi, Miguel Duarte, guardare verso l’alto e poi dare l’allarme. Lo stesso Duarte, in un’intervista di qualche giorno prima al quotidiano Público, aveva citato droni volanti sulle navi della flottiglia. Di solito, spiegava Duarte, svolgono compiti di sorveglianza e appaiono di notte, ma per l’equipaggio possono diventare una minaccia: “La probabilità che ci bombardino non è remota”.

Sulla Familia Madeira salirà a bordo anche la deputata portoghese del Blocco di sinistra, Mariana Mortágua. Quest’ultima aveva ingaggiato una polemica a distanza con il ministro degli esteri Rangel, secondo il quale il governo non era obbligato a garantire alcuna protezione speciale alla Global Sumud Flotilla.

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