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Regionali Puglia, Bonelli: “Decaro fa i capricci su Vendola. Veti irricevibili, no passi indietro sulla candidatura”

Il leader dei Verdi tuona contro l'aut aut dell'eurodeputato: "Lo stimiamo, ma non può trasformare la politica in una monarchia. In gioco la credibilità della coalizione"
Regionali Puglia, Bonelli: “Decaro fa i capricci su Vendola. Veti irricevibili, no passi indietro sulla candidatura”
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La resistenza di Alleanza Verdi Sinistra di fronte all’aut aut di Antonio Decaro alla candidatura di Nichi Vendola continua. E il partito guidato da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni non sembra intenzionato ad alcun passo indietro. Anche dopo la decisione di Michele Emiliano di mollare la presa – si vocifera di un possibile assessorato o di una candidatura blindata alle prossime Politiche – l’ala sinistra della coalizione progressiva non rinuncia a schierare la sua “prima punta” in vista delle Regionali in Puglia. A costo di ritrovarsi in un angolo o con l’ex sindaco di Bari fuori dai giochi.

Vendola era già stato chiaro martedì sera: “Rispondo alla mia comunità politica”, aveva detto rigettando al mittente (Decaro) la richiesta di accantonare i desideri di candidarsi. Mercoledì mattina è stato Bonelli a rincarare la dose: “Quello che sta accadendo in Puglia è surreale. Abbiamo un candidato presidente, Antonio Decaro, al quale confermiamo la nostra stima, che però si arroga il diritto di porre veti sui candidati di altre forze politiche. Questo è irricevibile”, ha tuonato ospite di Coffee Break su La7.

“Domani, con lo stesso criterio, qualcuno potrebbe dire che Angelo Bonelli non va bene perché troppo rigoroso dal punto di vista ambientale o perché dà fastidio a certi interessi. Ma noi rispondiamo alle nostre elettrici e ai nostri elettori, non ai capricci di un singolo. Lo stesso vale per Nichi Vendola: è un patrimonio politico e culturale per la Puglia e per il Paese, non un nome che possa essere liquidato con un veto personale”, ha detto ancora il leader ambientalista.

“Il Partito democratico – ha aggiunto – ha risolto legittimamente un suo problema interno: Emiliano non si candiderà. Ora, però, non si può trasformare la politica in una monarchia in cui un leader decide cosa devono fare gli altri partiti. Qui c’è un tema di democrazia e di rispetto dell’autonomia delle forze politiche. Più avanti andremo con i veti, più chiaro sarà che noi non faremo alcun passo indietro. Non molleremo di un millimetro, perché in gioco non è solo una candidatura, ma la credibilità di un’intera coalizione”.

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