“Per Israele stop a programma Horizon e misure sul commercio”: la richiesta di Svezia e Olanda all’Ue
Sospensione parziale della partecipazione di Israele al programma Horizon, come proposto dalla Commissione, e sospensione del capitolo sul commercio dell’accordo stesso, chiedendo all’esecutivo Ue di avanzare “una proposta”. Sono queste le richieste avanzate da Svezia e Olanda che, alla vigilia del consiglio informale di Copenaghen, inviano una lettera all’alto rappresentante Ue Kaja Kallas in cui chiedono l’applicazione delle misure contro Israele (e contestualmente sanzioni ai vertici politici di Hamas) alla luce delle violazioni ai diritti umani in violazione dell’articolo 2 dell’accordo di associazione con l’Ue.
I 27 stanno dibattendo da mesi su che fare. Tutte le opzioni che prevedono l’unanimità – come la sospensione dell’accordo – non vengono neppure prese in considerazione da Kallas perché sarebbero inutili. Si è scelta la strada dello stop ai fondi per le start-up previste dal programma Horizon (circa 70 milioni) per lanciare almeno un segnale: basterebbe la maggioranza qualificata. Ebbene, sinora non si è trovata neppure quella. Anche di questo parleranno i ministri a Copenaghen.
Due giorni fa 209 ex ambasciatori dell’Ue, alti funzionari diplomatici e ambasciatori degli Stati dell’Ue, hanno pubblicato una lettera inviata all’Ue in cui chiedevano un’azione urgente in merito alla guerra di Israele a Gaza e alle azioni illegali in Cisgiordania. Se l’Ue non agirà collettivamente, gli Stati membri dovranno adottare misure individualmente o in gruppi più piccoli per sostenere i diritti umani e far rispettare il diritto internazionale, si legge nella lettera, che delinea nove possibili approcci. Tra questi rientrano la sospensione delle licenze di esportazione di armi, il divieto di commercio di beni e servizi con insediamenti illegali e il divieto per i centri dati europei di ricevere, archiviare o elaborare dati provenienti dal governo israeliano o da fonti commerciali se correlati alla “presenza e alle attività di Israele a Gaza e altrove nei territori occupati”.