Migranti, l’Italia supera la Germania come paese di destinazione. Berlino esulta: “Respingere funziona”
“Nel confronto europeo, non siamo più al vertice, ma siamo scivolati al terzo posto tra i paesi di destinazione dell’immigrazione illegale”. A esultare è il ministro degli Interni tedesco, Alexander Dobrindt, che rivendica la scelta di chiudere le frontiere – “misura altamente efficace” – e il risultato di aver retrocesso la Germania al terzo posto, dopo Spagna e Italia. Se le cose stanno così si tratta di un cambiamento epocale, perché la Germania è da sempre la prima meta dichiarata dai migranti che arrivano in Italia e non intendono fermarcisi. Respingimenti in frontiera e effetto deterrenza, questa la ricetta secondo Berlino. “Dall’8 maggio abbiamo respinto oltre 10.000 migranti illegali alle nostre frontiere, tra cui circa 550 persone in cerca di asilo”, ha dichiarato Dobrindt in un’intervista a Stern.
“Sto attuando ciò che abbiamo promesso prima delle elezioni, ovvero il cambiamento di politica in materia di migrazione”, ha detto il ministro. Che non dimentica la fragilità della coalizione “nero-rossa” al governo e parla di “contenuti politici necessari per allontanare l’AfD”, il partito accusato di essere di estrema destra che per questo rischia il bando, ma intanto vola nei sondaggi. Dobrindt ha ordinato un massiccio aumento del personale degli agenti di frontiera, per un totale di 14 mila guardie di frontiera. E questo perché a maggio il cancelliere Friedrich Merz ha archiviato la politica delle “frontiere aperte” inaugurata nel 2015 da Angela Merkel, con cui il Paese ha concesso protezione a 3,5 milioni di rifugiati, oltre a 1,2 milioni di ucraini. Con la revoca di Merz, che ha promesso il rientro in patria dei siriani e proclamato la stretta sui ricongiungimenti familiari, chi non dispone di documenti regolari, ad eccezione di bambini e donne incinte, vengono respinti ai confini. I controlli erano già stati allargati un anno fa ai confini con Francia, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi e Danimarca, mentre già nel 2023 si erano attivati sulle frontiere con la Polonia, la Repubblica Ceca e la Svizzera, oltre a quelli sul confine austriaco, già attivi negli anni passati. “Dall’inizio dei controlli alle frontiere interne nel settembre 2024, più di 30.000 persone sono state respinte ai confini tedeschi”, ha affermato Dobrindt.
Non mancano le polemiche riguardo al respingimento forzato, e illegale, di richiedenti asilo. “Lei ha perso in tribunale tre cause relative al respingimento di richiedenti asilo, ma continua a insistere e vuole adire la Corte di giustizia europea. Si dimetterà se fallirà anche lì?”, ha chiesto l’intervistatore. “La politica deve poter fare la differenza. La gente si chiede se la politica possa ancora cambiare qualcosa. Chi in una democrazia non vede più alcuna possibilità di cambiamento attraverso la politica di fronte a nuove sfide, spiana la strada ai partiti radicali”, ribatte il ministro, che assicura di utilizzare “le opzioni a disposizione della politica per contrastare questo fenomeno. E nel farlo, agisco nel quadro giuridico europeo e tedesco”. La Germania, riportano i media tedeschi, sta assistendo anche al calo delle richieste d’asilo, che da sempre vedono il paese in testa alle classifiche Ue: da inizio anno sono state presentate 61.336 nuove domande, la metà rispetto allo stesso periodo del 2024. Il primato sulle richieste d’asilo era già saltato a giugno: nella prima metà del 2025 la Spagna aveva registrato 76.020 domande, 75.428 la Francia, seguite dalla Germania con 65.495 domande, poi Italia (62.534), Grecia (27.718) e Belgio (17.285). In alcune città, ha spiegato ai media l’Associazione delle città tedesche, la necessità di ricorrere a tende e container per accogliere i richiedenti sta venendo meno.
Risultati che il governo collega all’effetto deterrente dei controlli di frontiera: “Si è diffusa la consapevolezza che alla frontiera non fa più differenza, ed è anche per questo che le richieste di asilo sono in calo”, dichiara Dobrindt. Altri sostengono che i numeri avevano già iniziato a calare prima dell’arrivo di Merz, anche perché misure per respingere diverse categorie di richiedenti asilo e controlli “temporanei” lungo tutto il confine terrestre erano già stati introdotti dall’ex cancelliere di centro-sinistra Olaf Scholz. A guardare i dati, il numero di ingrassi irregolari registrati dalla polizia tedesca nel 2023 è pari a 127 mila. Già nel 2024 il calo è stato significativo: 83 mila ingressi. A fine luglio 2025 la polizia aveva registrato circa 36.300 ingressi illegali. Senza tenere conto delle variazioni stagionali, gli analisti si aspettano circa 61 mila ingressi, in linea col calo registrato l’anno precedente e coi dati di Frontex, l’Agenzia Ue per il controllo delle frontiere, che nel 2024 hanno registrato una diminuzione del 38% degli attraversamenti irregolari alle frontiere esterne dell’Unione.