Il mondo FQ

Dopo l’appello degli artisti Propal, Butler e Gadot non saranno alla Biennale di Venezia: “Sostengono Israele”

Più di 1.500 artisti hanno firmato una lettera chiedendo che gli spazi della manifestaizone siano usati per artiste e artisti palestinesi, non per chi appoggia "il genocidio in corso o lo Stato di Israele che lo sta perpetuando"
Dopo l’appello degli artisti Propal, Butler e Gadot non saranno alla Biennale di Venezia: “Sostengono Israele”
Icona dei commenti Commenti

Dare spazio ad artiste e artisti palestinesi, ritirare gli inviti a Gerard Butler, Gal Gadot e altri personaggi noti per il loro sostegno alla politica israeliana e interrompere ogni partnership con enti o organizzazioni che supportano, direttamente o indirettamente, il governo israeliano. Dopo queste richieste formulate dal collettivo Venice4Palestine alla Biennale di Venezia, Gadot e Butler effettivamente non dovrebbero essere presenti alla Mostra del Cinema. Più di 1.500, tra attori, registi e attivisti, hanno firmato una lettera per chiedere una posizione di netta condanna alla 82esima edizione del festival che si terrà dal 27 agosto al 6 settembre. I due attori in realtà non avevano mai confermato la loro presenza all’evento. Gadot ha recitato con Butler nel film “The Hand of Dante”, diretto da Julian Schnabel e presentato Fuori concorso, ma secondo Adnkronos l’attrice israeliana ha scelto di non raggiungere il regista e il resto del cast per la première al Lido. Anche Gerard Butler non ha mai confermato la sua partecipazione e dopo le polemiche la presenza dell’attore britannico alla kermesse è in dubbio.

Il collettivo promotore dell’iniziativa ha scritto in un comunicato: “Se sono bastate poche ore per radunarsi così in tanti, vuol dire che finalmente il cinema italiano ha scelto di stare dalla parte del popolo palestinese – aggredito e massacrato da decenni – e non riconosce più lo spazio per le mezze parole e l’equidistanza”. Tra i firmatari della lettera ci sono tra gli altri Ken Loach, Céline Sciamma, Audrey Diwan, Charles Dance, Jasmine Trinca, Carlo Verdone, i Manetti Bros, Miriam Leone, Valentina Lodovini, Marco Bellocchio, Laura Morante, Valeria Golino, Toni e Beppe Servillo, Fiorella Mannoia, Alba e Alice Rohrwacher, Claudio Santamaria, Pietro Sermonti, Gabriele Muccino, Serena Dandini, Roger Waters, Stefania Casini, Abel Ferrara, Francesca Marciano, Susanna Nicchiarelli, Giuseppe Piccioni, Olivier Rabourdin, Greta Scarano, Silvia Scola, Paola Turci e Andrea Zuliani.

Secondo Venice4Palestine, la Biennale “sceglie ancora di non menzionare la Palestina e il genocidio in corso, né tantomeno lo Stato di Israele che lo sta perpetuando”. Da qui le richieste: l’esclusione di “figure come Butler e Gadot, protagonisti di un film fuori concorso, che sostengono ideologicamente e materialmente la condotta politica e militare di Israele” e lo spazio per una delegazione di V4P “che sfili sul red carpet con la bandiera palestinese“. La Biennale ha risposto con una lettera in cui sostiene di essere “come sempre, aperta al dialogo” ed essere stata storicamente “un luogo di confronto aperti e sensibili a tutte le questioni più urgenti della società e nel mondo. Ne sono testimonianza innanzitutto le opere presentate, e ciò accade quest’anno con il film The Voice of Hind Rajab della regista Kaouther Ben Hania, in Concorso, ed è accaduto l’anno scorso con ‘Of Dogs and Men‘ di Dani Rosenberg, in Orizzonti”. Le sezioni indipendenti del festival, invece, hanno accolto diversamente l’appello: le Giornate degli Autori e la Settimana Internazionale della Critica hanno infatti espresso apertura al dialogo e rilanciato l’appello sui propri canali social.

Il collettivo ha controreplicato alla lettera: “Se la Biennale vuole davvero essere un ‘luogo di confronto aperto e sensibile‘, allora questo spazio deve essere innanzitutto uno spazio di verità. La risposta della Biennale si conclude tuttavia con un invito al dialogo che raccogliamo”, si legge nella replica. Il gruppo ha annunciato infine il proprio sostegno alla manifestazione “Stop al genocidio – Palestina libera“, in programma sabato 30 agosto al Lido di Venezia e promossa da una rete nazionale di collettivi, gruppi politici e artisti e sostenuta dalla rete Artisti #NoBavaglio.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione