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I cecchini “fantasma” ucraini rivendicano l’uccisione di due soldati russi da 4.000 metri: “Record”

L'impresa, secondo fonti di Kiev, è avvenuta sul fronte di Prokrovsk il 14 agosto. Lo sniper in realtà ha utilizzato non una carabina ma un fucile anticarro. Sottigliezze a parte, la notizia rafforza il mito del tiratore infallibile richiamando altre figure come quella dell'americano Chris Kyle e sul fronte opposto il serbo Deki, a cui è stato dedicato un docufilm sulle sue gesta nel Donbass
I cecchini “fantasma” ucraini rivendicano l’uccisione di due soldati russi da 4.000 metri: “Record”
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“Due soldati russi con un colpo solo: l’unità dei cecchini ‘fantasma’ dell’Ucraina ottiene l’uccisione più lunga a 4.000 metri”. Così il 16 agosto il Kyiv Post ha titolato per raccontare l’impresa di un tiratore scelto. Una storia tra realtà e propaganda, che in poco tempo ha fatto il giro del web ed è rimbalzata sui social.

Il ruolo del tiratore a lunga distanza ha sempre suscitato un certo fascino, tanto da ispirare diversi film. “Il nemico alle porte” uscito nel 2000 si basa su fatti storici: la sfida tra un tiratore russo e un ufficiale tedesco tra le rovine di Stalingrado; nel 2014 Clint Eastwood firmò la regìa di “American sniper”, film basto sulla biografia di sull’autobiografia di Chris Kyle, un cecchino dei Navy Seal che ha combattuto in Iraq. Sul lato russo, una figura di primo piano è quella di Dejan Berić, conosciuto come Deki. Si tratta di un tiratore serbo che ha combattuto nel Donbass; anche lui ha scritto un libro (il titolo inglese è “When the dead speak”) e a lui la regista Olya Scechter ha dedicato un docufilm, “A sniper war”, che per un periodo è stato disponibile anche su Amazon, ed è la prospettiva di Doki rispetto alla guerra con gli ucraini nelle regioni russofone.

Il cecchino, dunque, ispira avventura e imprese impossibili; è la figura giusta per una propaganda di vittoria e di beffa nei confronti dell’avversario. Tornando alla rivendicazione del record mondiale, questo viene attribuito all’unità Pryvyd, con la sua eliminazione di due soldati russi con un tiro da 4.000 metri sul fronte di Prokrovsk; anche il record precedente era ucraino e attribuito a un cecchino di 58 anni del Servizio di sicurezza ucraino (SBU), con un soldato nemico centrato da 3.800 metri utilizzando il fucile “Lord of the Horizon” di fabbricazione nazionale. Nel caso del nuovo successo, il giornalista militare Yuri Butusov, che ha pubblicato un video, scrive: “Il colpo da record è stato effettuato il 14 agosto 2025, utilizzando l’intelligenza artificiale sotto la guida di un complesso UAV con un fucile Alligator da 14,5 mm. Il proiettile ha attraversato la finestra dietro la quale si trovavano gli occupanti ”.

A voler spaccare il pelo in quattro, si possono trovare diversi appigli grazie anche all’analisi di siti specializzati come Defense Mirror. Innanzi tutto, la distanza: una cifra così netta appare “sospetta”; inoltre l’arma utilizzata non è una carabina ma un fucile anticarro: è probabile dunque che lo sniper abbia sparato sulla struttura in cui trovavano riparo gli avversari, piuttosto che mirare direttamente ai soldati russi. Il cecchino ha sparato più colpi, ed una concomitanza di fattori – ad iniziare dall’aiuto fornito dal drone di puntamento fornito di intelligenza artificiale – abbia fatto sì che uccidesse due soldati con i suoi tiri a ripetizione. Ma queste sono sottigliezze per gli “addetti ai lavori” e gli specialisti di tiro a lunga distanza; l’Ucraina vanta un nuovo record e l’unità “fantasma” Pryvyd accresce la sua popolarità nella battaglia dei media che si combatte su web e social.

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