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Blitz dell’Fbi in casa dell’ex consigliere di Trump John Bolton. Il tycoon: “È un delinquente”

Un raid ordinato direttamente da Kash Patel, voluto alla guida del Bureau proprio dal presidente americano ed entrato in carica a febbraio, a causa di presunti documenti secretati che Bolton avrebbe incluso nel libro scritto una volta lasciata la Casa Bianca
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Gli agenti dell’Fbi hanno fatto irruzione nell’abitazione di John Bolton, l’ex consigliere per la Sicurezza Nazionale della prima amministrazione Trump. Un raid ordinato direttamente da Kash Patel, voluto alla guida del Bureau proprio dal presidente americano ed entrato in carica a febbraio, a causa di presunti documenti secretati che Bolton avrebbe incluso nel libro scritto una volta lasciata la Casa Bianca.

Non è un segreto che Bolton e Trump, dopo la rimozione del diplomatico dall’incarico nell’amministrazione, alla fine del 2019, siano repentinamente diventati nemici a livello politico. Il primo non ha lesinato critiche feroci nei confronti del presidente, messe nero su bianco anche nel suo libro, mentre il secondo non perde occasione per attaccarlo e definirlo un criminale. È successo anche in questa occasione, col tycoon che, appresa la notizia, ha dichiarato: “Non sapevo del raid. Non voglio essere coinvolto. Non sono un suo fan, è un delinquente. Non è intelligente e non è patriottico”.

Il raid è iniziato intorno alle 7 del mattino e Bolton non era in casa quando gli agenti dell’Fbi sono arrivati. L’irruzione è stata accompagnata dai post criptici dei vertici del Federal Bureau: “Nessuno è al di sopra della legge”, ha scritto su X Patel ottenendo anche il repost da parte del vicepresidente JD Vance. “La corruzione pubblica non sarà tollerata”, ha invece affermato il numero due Dan Bongino. Mentre alcuni commentatori critici sulla Cnn hanno dichiarato che “sembra (un’operazione, ndr) estremamente politica e meschina”, sa di “pura vendetta” da parte di Trump e di “cattivo uso delle risorse dell’Fbi”.

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