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Regionali Toscana, Calenda: “Non sosterremo Giani, se il programma lo decide il M5s non ci siamo”

Il leader di Azione annuncia che il partito non farà parte della coalizione progressista: "L'accordo prevede assurdità"
Regionali Toscana, Calenda: “Non sosterremo Giani, se il programma lo decide il M5s non ci siamo”
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“Se il programma di governo della Regione lo decide la Taverna noi non ci siamo”. A suo modo, cioè con un tweet, Carlo Calenda annuncia che il suo partito, Azione non farà parte della coalizione progressista a sostegno della ricandidatura di Eugenio Giani, governatore dem della Toscana, alle Regionali del 12 e 13 ottobre.

“La Taverna” è Paola Taverna, vicepresidente del M5s. che ha sottoscritto insieme ai rappresentanti locali del Pd un accordo programmatico in 23 punti, in cui hanno trovato spazio numerosi totem pentastellati: reddito di cittadinanza regionale, riduzione dell’orario di lavoro, chiusura del rigassificatore di Piombino. Fumo negli occhi per Calenda: “Giani ha firmato un accordo con il M5s che prevede assurdità, redditi di cittadinanza, no alle infrastrutture etc. Nessuno di questi punti è stato discusso o negoziato con Azione”, lamenta.

Finora l’appoggio di Azione a Giani, candidato riformista, era dato per molto probabile: non è chiaro se a questo punto i calendiani si riposizioneranno nel centrodestra, che schiera il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi. D’altra parte, l’orientamento del partito in vista della tornata elettorale di autunno è più che mai volatile: in Puglia propende verso il centrosinistra, in Veneto a destra, nelle Marche e in Campania non ha ancora deciso. Da oggi, almeno, un punto fermo c’è.

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