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Reddito di cittadinanza, salario minimo e chiusura del rigassificatore: i 23 punti dell’accordo Giani-M5s in Toscana

Il documento è stato firmato lunedì a Firenze, dopo il via libera arrivato dalla base del Movimento
Reddito di cittadinanza, salario minimo e chiusura del rigassificatore: i 23 punti dell’accordo Giani-M5s in Toscana
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Reddito di cittadinanza regionale, riduzione dell’orario di lavoro, chiusura del rigassificatore di Piombino. Ci sono alcuni totem del Movimento 5 stelle nel patto di coalizione in 23 punti siglato tra i pentastellati e il Pd per il sostegno alla ricandidatura di Eugenio Giani, governatore dem uscente, alle Regionali del 12 e 13 ottobre. Il documento, intitolato “Progetti e obiettivi per un accordo di coalizione”, è stato firmato lunedì a Firenze dopo il via libera arrivato dalla base del Movimento lo scorso 7 agosto: a sottoscriverlo, oltre a Giani, il segretario del Pd toscano Emiliano Fossi, la vicepresidente del M5s Paola Taverna e la coordinatrice regionale Irene Galletti. Il primo punto citato è il “Patto per la legalità e la buona amministrazione”, da promuovere “come primo atto deliberato dalla nuova Giunta regionale”: il Movimento, si legge, “sottoscrive e chiede alle forze di coalizione di sottoscrivere un protocollo vincolante per il rafforzamento dei presidi di legalità, trasparenza e correttezza amministrativa, e di farne un elemento qualificante dell’azione di tutte le forze politiche”.

Al punto 2 ecco la proposta per reintrodurre in versione regionale il Reddito di cittadinanza, la riforma sociale simbolo del M5s abolita dal governo Meloni: “La Toscana, terra di diritti e solidarietà, si impegnerà per l’adozione di interventi integrativi rispetto al sistema nazionale Adi (Assegno di inclusione), che si è rivelato insufficiente a sopperire alla crisi sociale in corso”, concordano gli alleati. Ancora a proposito di lavoro, “la Regione si farà promotrice di studi, ricerche e interventi per favorire, per il suo personale diretto e per i soggetti privati, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e la riduzione della settimana lavorativa”. Al punto 3 c’è l’impegno a “garantire un salario minimo orario legale di almeno nove euro lordi“, già previsto per gli appalti pubblici da una legge regionale che però il governo ha recentemente impugnato alla Corte costituzionale. In questo senso, i partiti individueranno “il dettato normativamente più adeguato e conforme” per superare l’impugnativa, prevedendo nel frattempo “criteri premianti nelle gare regionali pubbliche per le imprese che rispettano tale soglia retributiva”.

Nel programma anche la “chiusura del rigassificatore di Piombino” e l’impegno a “pervenire a una intesa, chiara e organica, sui nuovi impianti”. Si legge poi che l’eventuale giunta Giani-bis dovrà “attivarsi al fine di interrompere l’iter per la realizzazione della base Nato a Rovezzano“, un quartiere di Firenze, “e cercare soluzioni alternative maggiormente sostenibili a livello ambientale, razionalizzando e valorizzando le caserme attualmente presenti sul territorio toscano e a zero consumo di suolo“. Tra gli altri punti condivisi il raddoppio della linea ferroviaria Pisa-Firenze, il perseguimento di un modello di turismo sostenibile e riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Con il M5s, ha detto Giani ai Giornalisti, “abbiamo vissuto negli ultimi mesi un impegno comune: pensate a quello che è stata la legge sul fine vita medicalmente assistito (a sua volta impugnata dal governo, ndr) o proprio alla legge sul salario minimo, all’impegno sulla Toscana diffusa che riecheggia in tanti punti del programma. In tutti questi punti”, afferma il governatore, “troveremo la possibilità di un contributo all’intera coalizione“.

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