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Inchiesta urbanistica Milano, interdittiva per Tancredi, Pella e Marinoni. Revocati gli arresti domiciliari

La decisione arriva a poche ore dall’udienza svolta giovedì mattina e a due giorni dalla prima decisione di un altro collegio del Riesame di annullare gli arresti di Andrea Bezziccheri e di Alessandro Scandurra
Inchiesta urbanistica Milano, interdittiva per Tancredi, Pella e Marinoni. Revocati gli arresti domiciliari
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Il Tribunale del Riesame di Milano ha revocato gli arresti domiciliari e ha disposto un’interdittiva di un anno per l’architetto ed ex manager J+S Federico Pella, per l’ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi (a sinistra nella foto) e per l’ex presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni (a destra). La decisione arriva a poche ore dall’udienza svolta giovedì mattina e a due giorni dalla prima decisione di un altro collegio del Riesame di annullare l’arresto (in carcere) del costruttore Andrea Bezziccheri e dei domiciliari per l’architetto ed ex componente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano Alessandro Scandurra.

Gli arresti – Pella, Tancredi e Marinoni erano dal 31 luglio ai domiciliari su ordine del giudice per le indagini preliminari, Mattia Fiorentini: le accuse sono di corruzione e, per Marinoni e Tancredi, anche di falso. Il Riesame, valutando gli indizi e le esigenze cautelari, ha rimesso in libertà gli indagati. Le udienze sui ricorsi di Tancredi e Marinoni erano state rinviate da martedì, per consentire agli avvocati di esaminare le nuove chat depositate dalla Procura in allegato a una memoria consegnata al Tribunale. Le conversazioni hanno come interlocutori l’ex assessore, il costruttore Manfredi Catella (anche lui ai domiciliari, il Riesame è previsto il 20 agosto), il sindaco Beppe Sala, accusato di false dichiarazioni e induzione indebita, e il direttore generale del Comune Christian Malangone, anche lui indagato.

Corruzione semplice – Non corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, ma corruzione per esercizio della funzione per Tancredi. Il reato, così riqualificato, ha portato i giudici Pendino-Ghezzi-Tenchio a disporre la sospensione per un anno dall’esercizio di un pubblico ufficio e il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per l’ex assessore.

A Marinoni, ritenuto personaggio chiave di quello che i pm definiscono “sistema edilizio e urbanistico deviato”, è stato imposto il divieto temporaneo di contrattare con la PA e l’interdittiva dallo svolgere la professione di architetto, attività imprenditoriale o ricoprire uffici direttivi di società e imprese. Misura identica, sempre per un anno, per l’ex manager della J+S Federico Pella. Ora manca solo l’udienza del riesame del ceo di Coima, Manfredi Catella, che è fissata per il 20 agosto. L’immobiliarista è indagato per la corruzione dell’ex componente della commissione paesaggio, Alessandro Scandurra, che due giorni fa è stato completamente liberato dai giudici. Le motivazioni saranno depositate tra un mese e mezzo.

“Quadro probatorio solido” – La procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, prima delle decisione, aveva dichiarato: “Il fatto che ci siano stati due annullamenti ha un significato che noi prenderemo in considerazione quando saremo in grado di leggere le motivazioni. Noi andremo avanti in questa indagine comunque, non perché siamo ossessionati da una sorta di furore nei confronti del fenomeno urbanistico, ma perché la legge ce lo impone, sono reati procedibili d’ufficio”, sottolinea parlando alla stampa al termine dell’udienza sul ricorso di Pella. E ricorda “che il Riesame non esce con la sentenza di assoluzione o di condanna, ma valuta limitatamente ad alcuni indagati e limitatamente a un’ordinanza nei loro confronti la sussistenza dei gravi indizi. È un lavoro serissimo, molto importante, ma comunque limitato a questo aspetto, non è una valutazione su tutta l’indagine“. A fermarsi coi cronisti anche il legale di Palle, Marco Messora: “Non c’è dal nostro punto di vista nessun patto corruttivo né sistemico addebitabile all’architetto Pella. Abbiamo prodotto documenti a sostegno di quelle che sono le nostre tesi e confidiamo nell’accoglimento del ricorso”.

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