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Gaza, Netanyahu assicura: “L’esercito attuerà qualsiasi decisione del governo”. Onu: “Con occupazione conseguenze catastrofiche”

Gabinetto di sicurezza rinviato: la decisione giovedì. Nelle ultime 24 ore sono almeno 87 palestinesi i palestinesi uccisi dai raid di Tel Aviv: un bambino e sette adulti sono morti di fame. Axios: Trump ha deciso che gli Usa assumeranno il controllo della gestione degli aiuti umanitari nella Striscia
Gaza, Netanyahu assicura: “L’esercito attuerà qualsiasi decisione del governo”. Onu: “Con occupazione conseguenze catastrofiche”
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La decisione di Israele di procedere a una piena occupazione della Striscia di Gaza sembra ormai tracciata, ma la strada è tutt’altro che liscia. Dopo le indiscrezioni di lunedì sulla “decisione già presa” dal governo, il premier Benjamin Netanyahu ha prima convocato e poi rinviato la riunione del gabinetto di sicurezza che avrebbe dovuto dare il via libera all’operazione. Intanto, secondo indiscrezioni, l’amministrazione Trump ha deciso che “assumerà” il controllo della gestione degli aiuti umanitari nella Striscia, perché è stato concluso che Israele non li sta gestendo in maniera adeguata.

La riunione del gabinetto

Sul tavolo, spiegano i media israeliani, c’era la proposta di sottoporre al governo il piano per la rioccupazione totale dell’exclave palestinese. Una mossa che divide: se la leadership politica spinge, ai vertici delle Forze di difesa israeliane (Idf) emergono resistenze e preoccupazioni operative. Nel pomeriggio, l’ufficio del premier ha fatto sapere che “il primo ministro ha tenuto oggi una riunione di sicurezza ristretta durante la quale il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha presentato le opzioni per la continuazione della campagna”. “L’Idf è pronto ad attuare qualsiasi decisione sarà presa dal gabinetto di sicurezza politico-militare”, recita la nota ufficiale. Secondo Channel 12, Netanyahu potrebbe portare la questione in Consiglio dei ministri giovedì, ma la riunione ristretta si è chiusa ancora una volta senza un consenso pieno.

In visita alla base militare di Tel HaShomer, Netanyahu ha ribadito che Israele deve “sconfiggere completamente Hamas” per ottenere la liberazione di “tutti gli ostaggi israeliani” ancora detenuti. Un obiettivo che, secondo il ministro della Difesa Israel Katz, l’esercito seguirà “con professionalità” una volta ricevute le direttive: “Il mio ruolo è garantire che ciò avvenga, ed è ciò che farò”.

L’allarme dell’Onu e le condanne religiose

Ma la prospettiva di un’escalation suscita allarme fuori da Israele. Al Consiglio di Sicurezza, l’assistente del Segretario generale dell’Onu Miroslav Jenca ha avvertito che l’espansione delle operazioni israeliane “potrebbe avere conseguenze catastrofiche per milioni di palestinesi e mettere ulteriormente in pericolo la vita degli ostaggi”. “Non esiste una soluzione militare al conflitto a Gaza o al più ampio conflitto israelo-palestinese”, ha aggiunto.

Durissimo anche il vicario della Custodia di Terra Santa, padre Ibrahim Faltas: “I palestinesi hanno diritto a rimanere a Gaza, in Cisgiordania e nei territori a loro attribuiti da accordi e convenzioni internazionali, hanno il diritto di vivere, hanno il diritto di esistere come popolo e come stato riconosciuto. Chi non riconosce questo, deve essere ritenuto responsabile e complice di un massacro”, ha dichiarato padre Faltas. “La fame, la sete, il caldo, la mancanza di cure e di ogni bene essenziale, la minaccia di perdere la propria terra sono gravi e pesanti carichi sulla coscienza del mondo”. “Chi può e deve fermare il piano sconvolgente di dominio su Gaza sta a guardare in silenzio, senza sentire il dovere di intervenire per fermare un crimine e per affermare e garantire il diritto alla dignità e al rispetto della vita di ogni essere umano”, sottolinea Faltas lanciando ancora una volta l’appello per la pace: “Fermiamo le mani che uccidono, fermiamo le menti che distruggono la speranza della pace!”.

La posizione dell’Ue

Dall’Europa, la portavoce per gli Affari esteri della Commissione, Anitta Hipper, ha respinto “qualsiasi tentativo di modificare la situazione demografica e territoriale a Gaza” e ha ribadito che l’enclave “deve essere parte integrante del futuro Stato palestinese”. Al tempo stesso, Bruxelles esclude che Hamas possa avere un ruolo nel futuro governo della Striscia e chiede “il rilascio di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco sostenibile”.

Il dramma umanitario

Sul terreno, continua il dramma umanitario. Secondo il ministero della Salute di Gaza, nelle ultime 24 ore almeno 87 palestinesi — di cui 52 in cerca di aiuti — sono stati uccisi in attacchi israeliani e 644 sono rimasti feriti. Otto persone, tra cui un bambino, sono morte di fame, portando a 188 il totale delle vittime legate alla malnutrizione, di cui 94 bambini. Dall’inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023, le vittime palestinesi sarebbero 61.020, con 150.671 feriti. In serata Axios, citando due funzionari statunitensi e un funzionario israeliano a conoscenza della questione, ha scritto che gli Stati Uniti intendono aumentare significativamente il loro ruolo nella fornitura di aiuti umanitari a Gaza. Il presidente Donald Trump, riferisce il sito, ha discusso i piani con l’inviato speciale Steve Witkoff, durante una cena ieri sera, dopo il viaggio di Witkoff in Israele e Gaza.

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