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Gaza, l’Onu: “Dal 19 maggio solo il 10% degli aiuti arrivato ai civili”. Netanyahu: “Hamas affama gli ostaggi, sono come i nazisti”

Secondo chi opera nella Striscia, il numero di vittime causate dalla malnutrizione sale a 175, di cui 93 bambini. Netanyahu: "La menzogna della fame a Gaza diffusa da Hamas riecheggia nel mondo"
Gaza, l’Onu: “Dal 19 maggio solo il 10% degli aiuti arrivato ai civili”. Netanyahu: “Hamas affama gli ostaggi, sono come i nazisti”
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“Sei persone sono morte nelle ultime 24 ore a Gaza a causa della fame e della malnutrizione”. L’ennesimo numero della catastrofe umanitaria arriva da fonti mediche palestinesi citate dall’agenzia Wafa, che spiega che i decessi sono stati registrati in diversi ospedali nel territorio della Striscia. Questo dopo che l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha detto che “nonostante le difficoltà e la scarsità di cibo, a Gaza non c’è fame”. La realtà, secondo i medici che operano nella Striscia è molto diversa e lo dicono con le statistiche: il numero di morti a causa della fame sale così a 175, di cui 93 bambini. Un bilancio disumano, che va ad affiancarsi a quello dei palestinesi uccisi mentre erano in fila per recuperare cibo: secondo altre fonti mediche nella Striscia, fin dalle prime ore del mattino del 3 agosto, almeno 70 civili sono stati uccisi in attacchi nella Striscia, 37 dei quali mentre attendevano gli aiuti umanitari.

Aiuti che, vale la pena ricordarlo, riescono ad arrivare col contagocce: secondo i dati pubblici dell’Onu e al suo sistema che traccia ogni camion di aiuti che entra a Gaza utilizzando codici Qr, tra il 19 maggio e il 2 agosto sono state scaricate circa 40mila tonnellate di aiuti umanitari, ma solo 4.100 tonnellate (il 10%) sono arrivate a destinazione. Il resto è stato contrassegnato come “intercettato”, cioè i carichi “sono stati dirottati lungo il tragitto dentro Gaza sia pacificamente da parte di persone affamate che con la forza da parte di attori armati”. Secondo l’ufficio stampa del governo di Gaza, Israele sta deliberatamente bloccando l’ingresso nel territorio di oltre 22.000 camion di aiuti umanitari come parte di una sistematica campagna di “fame, assedio e caos”. La maggior parte appartengono alle Nazioni Unite e a organizzazioni internazionali e a varie entità.

Tornando alla cronaca delle ultime ore, solo 36 camion di aiuti umanitari sono entrati a Gaza ieri, nonostante il peggioramento della situazione umanitaria nell’enclave, hanno avvertito i funzionari palestinesi. Secondo l’ufficio stampa del governo di Gaza, scrive Sky News, la maggior parte dei rifornimenti umanitari è stata saccheggiata e rubata, “a causa dello stato di caos in materia di sicurezza che l’occupazione israeliana perpetua sistematicamente e deliberatamente”. Due autocisterne con 107 tonnellate di gasolio sono in procinto di entrare a Gaza dal valico di Rafah con l’Egitto. Lo ha reso noto la tv statale egiziana Al Qahera, citata da Al Arabiya. Non c’è ancora conferma che i camion siano effettivamente entrati. L’ultimo ingresso di autocisterne di carburante nella Striscia era stato il 10 luglio. Dal marzo scorso Israele ha ridotto drasticamente il flusso di rifornimenti a Gaza, per indebolire Hamas, provocando però una grave carenza di cibo per la popolazione. La mancanza di carburante ha danneggiato anche pesantemente l’operatività degli ospedali.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu dal canto suo ha fatto appello alla Croce Rossa chiedendo che vengano forniti cibo e cure mediche solo agli ostaggi israeliani a Gaza. Il premier ha detto al capo della delegazione della Croce Rossa nella regione, Julien Larison, che “la menzogna della fame a Gaza diffusa da Hamas riecheggia nel mondo, mentre in realtà la fame sistematica è inflitta ai rapiti, che subiscono abusi fisici e psicologici brutali”. E in un video ribalta le accuse di genocidio affermando che “i mostri di Hamas” stanno “affamando” gli ostaggi “come i nazisti affamavano gli ebrei. E quando vedo questo, capisco esattamente cosa vuole Hamas. Non vuole un accordo. Vuole spezzarci con questi video dell’orrore, con la propaganda menzognera che diffonde nel mondo. Noi non ci spezzeremo. Mi sento ancora più determinato a liberare i nostri figli rapiti, a eliminare Hamas, e garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia”. Le brigate al Qassam, l’ala militare di Hamas, affermano di essere “pronte a impegnarsi a rispondere a qualsiasi richiesta della Croce Rossa di portare cibo e medicine” agli ostaggi, che il gruppo terroristico definisce “prigionieri nemici”, se Israele aprirà i corridoi per gli aiuti umanitari “in modo normale e permanente per il passaggio di cibo e medicine a tutta la popolazione in tutte le aree della Striscia e alla cessazione di ogni forma di attività militare durante le consegne dei pacchi ai prigionieri”. Alla Croce Rossa Hamas non ha consentito alcun accesso agli ostaggi durante i 22 mesi di guerra.

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