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La Slovenia vieta il commercio di armi con Israele: “L’Ue è troppo divisa per farlo, è vergognoso”

Il governo di Lubina afferma di essere "il primo paese europeo a vietare l'importazione, l’esportazione e il transito di armi" verso lo Stato ebraico
La Slovenia vieta il commercio di armi con Israele: “L’Ue è troppo divisa per farlo, è vergognoso”
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La Slovenia ha annunciato che vieterà il commercio di armi con Israele a causa della guerra a Gaza. Con il decreto governativo adottato il 31 luglio “la Slovenia è il primo paese europeo a vietare l’importazione, l’esportazione e il transito di armi da e verso Israele”, ha dichiarato il governo di Lubiana in una nota. Lo stesso giorno il governo ha anche protestato con l’ambasciatore israeliano per la catastrofe umanitaria in corso nella Striscia. “La decisione – si legge – fa seguito alle dichiarazioni del Primo Ministro Robert Golob, che ha ripetutamente annunciato, da ultimo a margine del vertice del Consiglio europeo di giugno, che la Slovenia agirà in modo indipendente se l’Unione Europea non sarà in grado di adottare misure concrete entro metà luglio. A causa di disaccordi e disunità interne, l’Unione Europea non è attualmente in grado di assolvere a questo compito”.

Il risultato, si legge ancora nel comunicato, “è vergognoso: le persone a Gaza muoiono perché gli aiuti umanitari vengono sistematicamente negati. Muoiono sotto le macerie, senza accesso all’acqua potabile, al cibo e all’assistenza sanitaria di base. Questa è una totale negazione dell’accesso umanitario e una deliberata violazione delle condizioni di base per la sopravvivenza. In tali circostanze, è dovere di ogni Paese responsabile agire, anche se ciò significa fare un passo avanti agli altri. La Slovenia sostiene con coerenza e principi il rispetto del diritto internazionale e la tutela dei diritti umani. Pertanto, nelle prossime settimane, il governo predisporrà alcune misure nazionali contro l’attuale governo israeliano, le cui azioni costituiscono gravi violazioni del diritto internazionale umanitario”. Un funzionario israeliano ha dichiarato al quotidiano Haaretz che, poiché il commercio di armi tra i due paesi è inesistente, la decisione ha natura puramente simbolica.

Il 17 luglio la Slovenia ha dichiarato due ministri israeliani di estrema destra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich persone non grate, diventando il primo paese dell’Unione Europea a farlo seguito nei giorni scorsi dall’Olanda. Il governo ha accusato il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Ben-Gvir e il ministro delle Finanze Smotrich – entrambi coloni della Cisgiordania – di aver rilasciato “dichiarazioni genocide” e di incitamento alla violenza contro i palestinesi. Lubiana, inoltre, ha riconosciuto lo Stato di Palestina nel giugno dello scorso anno e da allora ha ripetutamente chiesto un cessate il fuoco a Gaza e un aumento degli aiuti all’enclave.

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