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Ho preso la nave veloce tra Napoli e Capri. Mai visto niente di più vomitevole

Invito l'armatore Aponte a farsi un giro nelle toilette dei suoi traghetti
Ho preso la nave veloce tra Napoli e Capri. Mai visto niente di più vomitevole
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Come vogliamo titolarlo? Piccolo viaggio tra il piscio dei turisti? Da inserire nel Gran Tour tra le rovine di Tiberio e l’Arco Naturale.

Ovviamente è solo una coincidenza che sia andata in onda una puntata di Report (di quelle che fanno pelo e contropelo) che ci informava che la Caremar ha un contributo pubblico di oltre 100 milioni per garantire servizio di cabotaggio di continuità con la terraferma anche durante l’inverno. Ovviamente sempre e solo a discrezione del comandante, cioè basta una soffiata di vento e il traghetto rimane in porto con le maledizioni degli isolani.

In estate invece la linea Napoli-Capri (che comprende anche navi veloci e aliscafi) è diventata la Caronte del golfo, vomita fino a 12/15/18 mila distru/turisti al giorno. Sbarcano, insudiciano, un selfie e vanno via. Ovvio che usino le toilette, quando scappa scappa. Quindici giorni fa prendevo la nave veloce Caremar, ore 12.40, da Calata Massa. Mai visto niente di più vomitevole. Un bagno non era in funzione. Gli altri due che invece lo erano sarebbe stato meglio chiuderli a chiave. Odore di piscio e come si evince dalla foto l’urina seguiva un suo percorso “fuori traccia”, come dire, consolidato, a dimostrazione che non si è trattato di un guasto last minute.

Tu chiamale se vuoi coincidenze, passano 15 giorni, stesso orario, stesso traghetto, la situazione è solo peggiorata. Mi rivolgo al gentile barista, allarga le braccia: “Abbiamo fatto la segnalazione. Ma non hanno fatto nulla”.

Il biglietto costa 20 euro per oltre 600 passeggeri, monsieur Aponte, visto che vive a Ginevra. Secondo Forbes, la Bibbia dei Paperoni, risulta essere il più ricco della Svizzera e tra i primi 50 del mondo. Solo l’anno precedente era appena il 208esimo. Quanto le rende in saccoccia il turismo usa e getta! Infatti quando sbarca sull’isola viene osannato come il reuccio nel suo feudo, e ci viene con il suo yacht privato. Anche la stampa locale è ai suoi piedi, visto che li ripaga con tonnellate di pubblicità.

Invece dovrebbe fare come fa monsieur Arnault, il patron della Luxury catena alberghiera Belmond, tra cui quella meraviglia del Hotel Caruso di Ravello che si fa un giro dei suoi hotel sparsi nei angoli più suggestivi del pianeta senza farsi annunciare per controllare che tutto funzioni comme il faut. Anche lei, venga a farsi un giro sui suoi traghetti!

Gianluigi (A)ponte, che come suggerirebbe il suo stesso cognome, dovrebbe costruire un “ponte” di dialogo e venire incontro alle richieste dell’amministrazione (il sindaco Paolo Falco di Capri e il sindaco Francesco Cerrota di Anacapri) che gli chiedono di limitare il numero degli sbarchi. Invece lei va dritto per la sua strada, pardon, per la sua rotta. Ma il profitto dal turismo di massa non può essere l’unico valore di riferimento.

PS. Già segnalato a Striscia la notizia, però al posto del Tapiro regalategli un vasino.

Aggiornato da redazioneweb il 29/7 ore 11.00

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