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Dengue in Italia: 96 casi confermati nel 2025, trend in aumento

Le infezioni da arbovirosi sempre più comuni nel nostro paese, e diversi casi sono autoctoni
Dengue in Italia: 96 casi confermati nel 2025, trend in aumento
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Sono 96 i casi confermati di Dengue in Italia da inizio del 2025. A dirlo i dati dell’Istituto superiore di sanità, aggiornati al 22 luglio. L’Iss conferma un trend in aumento nell’ultima settimana, tredici casi in più rispetto al bollettino del 15 luglio. In particolare si tratterebbe di “93 casi associati a viaggi all’estero e 3 casi autoctoni, età mediana 41 anni, 54% di sesso maschile, nessun decesso“. Per quanto riguarda i casi autoctoni al momento si concentrano in Emilia Romagna, mentre le altre infezioni riguardano soprattutto Lombardia (22 casi), Veneto (15), Lazio (14) e Toscana (13).

Sempre in Emilia, nel comune di Bentivoglio (BO) è stato confermato un caso di infezione da Chikungunya. Si tratta di una persona residente nella frazione di San Marino di Bentivoglio, e la Ausl bolognese comunica di aver attivato le azioni previste dal Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi per ridurre la diffusione del virus. Sono in corso gli accertamenti clinici per un sospetto secondo caso, sempre nella zona, riguardante un paziente rientrato di recente da un viaggio, ed è stata avviata la procedura di profilassi, con disinfestazioni mirate nel raggio di 300 metri da ciascun luogo potenzialmente a rischio e accertamenti al nucleo familiare del paziente. Anche la Chikungunya, bisogna ricordare, non si trasmette da persona a persona.

Possibili aumenti di positività anche per i contagi da West Nile. A dirlo Fabrizio Montarsi, responsabile del Laboratorio di entomologia sanitaria e patogeni trasmessi da vettori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che spiega: “ll periodo di attività delle zanzare va da maggio fino a fine ottobre. Sappiamo che la West Nile registra dei picchi in media ogni 4-5 anni, come è stato nel 2018 e poi nel 2022. Il caldo è certamente un fattore da tenere in considerazione per comprendere questo fenomeno, ma non l’unico. Ad oggi non conosciamo con precisione le cause di questa periodicità, potrebbe dipendere da dinamiche ecologiche legate al clima, come anche da caratteristiche immunologiche delle specie serbatoio. Serviranno ulteriori studi scientifici per approfondire questi aspetti e migliorare la nostra capacità di risposta”. In Veneto sono stati segnalati casi autoctoni anche di Toscana virus ed encefalite da zecca, mentre i casi di importazione sarebbero 24 tra Dengue, Chikungunya e Zika.

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