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Gli Usa distruggono contraccettivi per 10 milioni di dollari: “Non in linea con i loro valori”

Washington, riferisce Reuters, ha rifiutato le offerte dell'Onu e delle organizzazioni per la pianificazione familiare di spedire le forniture ai paesi poveri
Gli Usa distruggono contraccettivi per 10 milioni di dollari: “Non in linea con i loro valori”
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Sono rimasti stipati per mesi in un magazzino di Geel, nella provincia di Anversa, in Belgio. Sono stati acquistati dal governo degli Stati Uniti per le donne dei paesi in via di sviluppo, ma già da oggi contraccettivi per un totale di 9,7 milioni di dollari saranno trasportati in un inceneritore per essere distrutti. Da giorni i camion fanno la spola dal magazzino per portare i dispositivi medici in un inceneritore francese, secondo diverse fonti a conoscenza della questione. Si prevede che il processo richiederà fino a 13 giorni per essere completato, e molti dei contraccettivi – tra cui dispositivi intrauterini ormonali, o IUD, e impianti anticoncezionali – richiederanno un doppio incenerimento. “Hanno detto che questo non è in linea con i loro valori“, ha raccontato a Devex – agenzia specializzata in tematiche legate alla cooperazione – un assistente del Congresso che ha visitato il magazzino. Si riferiva all’amministrazione Trump. “Stanno cercando di distrugger tutto entro la fine del mese, e ho visto alcune scatole lì che non scadono fino al 2031”. Secondo un documento interno che elenca le scorte di magazzino e verificato da tre fonti, riferisce Reuters, le forniture scadranno tra aprile 2027 e settembre 2031.

Washington, aggiunge l’agenzia, ha rifiutato le offerte delle Nazioni Unite e delle organizzazioni per la pianificazione familiare di acquistare o spedire le forniture ai paesi poveri, in seguito alla decisione di Trump di congelare gli aiuti esteri statunitensi a gennaio. Il governo statunitense investirà 167.000 dollari per incenerire le scorte in un impianto in Francia che gestisce rifiuti sanitari, ha confermato il dipartimento di Stato americano. Il portavoce ha affermato che è stata presa la decisione preliminare di distruggere alcuni prodotti derivanti da contratti risolti con l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAid). Ma ha precisato che “solo un numero limitato di prodotti è stato approvato per lo smaltimento”, aggiungendo che non saranno distrutti preservativi o farmaci anti-Hiv.

Il ministero degli Esteri belga ha affermato che Bruxelles ha tenuto dei colloqui con le autorità statunitensi e “ha valutato tutte le possibili opzioni per impedire la distruzione, incluso il trasferimento temporaneo“. “Nonostante questi sforzi, e nel pieno rispetto dei nostri partner, non è stata possibile garantire alcuna alternativa praticabile. Ciononostante, il Belgio continua a cercare attivamente soluzioni per evitare questo deplorevole esito”, ha affermato il dicastero. “La salute sessuale e riproduttiva non deve essere soggetta a vincoli ideologici”, ha aggiunto.

Sarah Shaw, direttrice associata per l’advocacy presso MSI Reproductive Choices, ong che fornisce servizi di contraccezione e aborto sicuro in 37 paesi, ha reso noto che l’organizzazione no-profit si era offerta di pagare il riconfezionamento delle forniture senza il marchio USAid e la spedizione ai paesi in via di sviluppo, ma l’offerta è stata rifiutata dal governo degli Stati Uniti. “MSI si è offerta di pagare il riconfezionamento, la spedizione e i dazi doganali, ma non è stata disponibile… Ci è stato detto che il governo degli Stati Uniti avrebbe venduto le forniture solo al loro pieno valore di mercato“, ha affermato Shaw.

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