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Materassi Marion multata per 3 milioni dall’Antitrust. Televendite ingannevoli e prezzi gonfiati

L'azienda multata per pratiche scorrette risalenti al 2024, ma anche nel 2025 i comportamenti scorretti sembrano continuare
Materassi Marion multata per 3 milioni dall’Antitrust. Televendite ingannevoli e prezzi gonfiati
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Una sanzione di 3 milioni di euro per la società Emme Group Spa, titolare del marchio Materassi Marion. Lo ha stabilito l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato. Le ragioni risiedono in una articolata pratica commerciale ritenuta scorretta, ingannevole e aggressiva nell’attività di promozione e vendita che passa per le telepromozioni in onda su canali nazionali e locali. Nelle occasioni pubblicitarie la società avrebbe fornito informazioni ingannevoli relative al prezzo, alla convenienza del prodotto pubblicizzato e alla presenza di incentivi fiscali.

Uno dei punti salienti della pratica riguarda il prezzo iniziale, presentato ai telespettatori sbarrato per sottolineare il notevole sconto rispetto al valore di mercato. Un’occasione insomma, ma quel prezzo elevato e barrato in realtà non risulta essere mai stato applicato. Né viene indicato durante gli spot il prezzo più basso degli ultimi 30 giorni, come sarebbe invece imposto dalla normativa del 2023 quando si parla di offerte promozionali.

La condotta risale al 2024, ma secondo le indagini i punti contestati non sono stati risolti neanche con le pubblicità più recenti. E poi c’era l’incontro con i venditori a domicilio, capaci di invitare i consumatori ad acquistare modelli diversi da quelli scelti, con aumenti di prezzo fino a tremila euro, fornendo informazioni ingannevoli o denigratorie su caratteristiche e tempi di consegna dei pezzi sponsorizzati in televisione.

“Bene, ottima notizia. Basta sconti farlocchi! Le telepromozioni sui materassi hanno invaso le televisioni italiane e letteralmente bombardato i consumatori.” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sottolineando come la norma del 2023 “abbia rafforzato le tutele dei consumatori con l’obbligo di indicare il ‘prezzo precedente’, ossia quello più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti l’offerta promozionale”, rendendo più complesso fare ribassi finti ma senza riuscire ad impedirli del tutto. E sul tentativo di aumentare i prezzi durante le vendite a casa aggiunge che sarebbe “una pratica frequentissima, che, però, può sfociare nella scorrettezza se si danno informazioni ingannevoli ai consumatori e si forza indebitamente la loro volontà“.

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