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Caso Gergiev, Mosca attacca l’Italia: “Persecuzione messa in atto da epigoni del neonazista Bandera”

Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, ha attaccato il ministro della Cultura Alessandro Giuli e l'eurodeputata del Pd Pina Picierno
Caso Gergiev, Mosca attacca l’Italia: “Persecuzione messa in atto da epigoni del neonazista Bandera”
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Parla di “cancel culture“, definisce i rappresentanti delle istituzioni italiani “epigoni” di Stepan Andrijovič Bandera e cita il Vangelo. Attraverso le parole di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, Mosca condanna con fermezza la decisione italiana di annullare il concerto del direttore d’orchestra russo Valery Gergiev alla Reggia di Caserta: “Una persecuzione senza precedenti”.

“Condanniamo con decisione simili tentativi discriminatori di ‘cancellazione della cultura’, attuati dalle autorità italiane sotto dettatura degli epigoni di Bandera (leader del partito nazionalista e antisovietico Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini ed esponente della sua ala più estrema, fautrice dell’alleanza con la Germania hitleriana poi rinnegata, ndr)”, le parole di Zakharova, citata dalla Tass. “Sono significativi, in questo contesto, i commenti di condanna arrivati sia dall’Italia – dove tali azioni sono state definite una vergogna e l’opposto della democrazia – sia da altri Paesi occidentali, dove quanto accaduto è stato considerato un errore fatale”.

Zakharova ha denunciato “una campagna di persecuzione senza precedenti” contro Gergiev, attribuendola a “neonazisti ucraini e politici russofobi”. Ha accusato l’eurodeputata italiana Pina Picierno di “discriminazione su base nazionale” per aver definito “inaccettabile” l’esibizione del maestro e criticato l’uso di fondi dell’Unione europea. “I neobandieristi residenti in Italia hanno annunciato una raccolta firme e l’acquisto di tutti i biglietti per sabotare l’evento con un flash mob provocatorio”, ha affermato, aggiungendo che “nelle peggiori tradizioni del Maidan, si prevedeva l’arrivo in pullman di teppisti neonazisti”.

Secondo la diplomatica, il culmine dell’ostilità è stato raggiunto con le parole del ministro della Cultura Alessandro Giuli, che avrebbe parlato di “propaganda russa” riferendosi all’esecuzione della Quinta Sinfonia di Tchaikovsky. “In effetti, l’esecuzione delle opere di Tchaikovsky è propaganda – di valori tradizionali eterni che la Russia difende nel mondo: amore, bene, verità, giustizia”, ha dichiarato Zakharova. E ha concluso, citando il Vangelo in italiano: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”.

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