Baumgartner non è morto di infarto. Cosa è successo in aria? Non ha provato nessuna manovra per evitare la caduta
Ci sono delle novità riguardo la morte di Felix Baumgartner del 17 luglio a bordo di un parapendio nei pressi di Porto Sant’Elpidio, a Fermo. Contrariamente a quanto si pensava inizialmente, non è stato un infarto a causare la perdita di controllo del mezzo (e di conseguenza la morte). Quindi che cosa è successo? Per ora l’ipotesi più accreditata è quella di un altro malore. Il cuore di Baumgartner non presenta infatti lesioni o ferite che possano far pensare all’arresto cardiaco.
Gli inquirenti tendono a escludere anche la pista dell‘errore tecnico, considerato che – viste le imprese che l’austriaco ha compiuto in carriera (tra cui il famoso salto dalla stratosfera) – quello con il parapendio era un esercizio a bassa intensità. Tesi confermata anche dal fatto che i primi rilievi svolti sul mezzo precipitato nei pressi della piscina, mostrano che il motore è rimasto al minimo per tutta la durata della caduta. Tradotto: Baumgartner non ha provato a compiere alcuna manovra con le corde direzionali del paracadute per evitare l’impatto. Non ha fatto nulla per scongiurare la tragedia.
Prevista perizia su paracadute e parapendio
Stando a quanto testimoniato dai presenti, il 56enne austriaco non avrebbe nemmeno provato a chiedere aiuto alle persone presenti a bordo piscina, in quanto con molta probabilità era già senza sensi. Tutti fattori che portano a pensare che la perdita di controllo del mezzo sia arrivata per un malore, anche se non fatale. Fatale è stato invece l’impatto con il suolo, che ha portato il base jumper austriaco a procurarsi una frattura alla spina dorsale e la rottura del midollo osseo. Nei prossimi giorni è atteso a Fermo un tecnico specializzato in paracaduti e parapendii per svolgere una perizia sull’attrezzatura utilizzata dal paracadutista e verificare eventuali malfunzionamenti.
L’impresa dalla stratosfera
Conosciuto a livello mondiale per le sue imprese estreme, Baumgartner è morto all’età di 56 anni. Noto in particolare per il suo incredibile e storico lancio dalla stratosfera con cui stabilì tre record mondiali, il 14 ottobre 2012 l’austriaco tenne tutto il mondo con il fiato sospeso (e attaccato agli schermi): si lanciò da un pallone aerostatico a 39mila metri di altezza in caduta libera, diventando il primo uomo a riuscire a oltrepassare il muro del suono. Il suo volo raggiunse i 1.341,9 chilometri orari, con una velocità 1,24 superiore a quella del suono appunto. La caduta durò 4 minuti e 20 secondi, Baumgartner atterrò nel deserto del Nuovo Messico.