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Stellantis punta sul Marocco: 1 milione di veicoli nel 2030 e 3mila assunti

Mentre la produzione italiana è in crisi, il gruppo investe 1,2 miliardi a Kenitra. La Fiom: "È la conferma che guardano altrove". Calenda: "Urso ha capito male, il milione di veicoli era lì"
Stellantis punta sul Marocco: 1 milione di veicoli nel 2030 e 3mila assunti
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Più auto e più dipendenti. In Marocco, però. Stellantis prevede di raddoppiare la propria produzione nel paese nordafricano entro il 2030, con un investimento da 1,2 miliardi di euro. L’obiettivo è far uscire dalla fabbrica di Kenitra oltre 1 milione di auto all’anno e per questo è prevista l’assunzione di 3.100 dipendenti. Mentre la situazione degli stabilimenti italiani è drammatica, c’è quindi un Paese che brinda. Frutto di un accordo tra il Regno del Marocco con Psa e inaugurato nel 2019 con la produzione della Peugeot 208, nell’impianto oggi si assemblano anche il quadriciclo elettrico Citroën Ami, la Opel Rocks-e e la Fiat Topolino.

In questo modo, la capacità produttiva è cresciuta dai 90mila veicoli di sei anni fa ai 200mila del 2022 fino alle oltre 400mila unità con cui si è chiuso il 2024. Una crescita vertiginosa che non è finita. Adesso Stellantis vuole più che raddoppiare quei numeri, secondo le anticipazioni di Bloomberg. Tra poche settimane partirà la produzione di veicoli a 3 ruote elettrici e arriverà una nuova generazione di motori mini-ibridi dal novembre 2026. Non solo: il gruppo franco-italiano prevede anche la produzione della piattaforma “smart car”, la stessa della Fiat Grande Panda.

Continua quindi a irrobustirsi la presenza di Stellantis in Nord Africa, dove è attiva anche la fabbrica algerina di Trafaoui che ha chiuso il suo primo anno di attività con 18mila veicoli prodotti tra la 500 e il Doblò. Il 2025 vedrà la costruzione di 60mila auto che diventeranno 90mila nel 2026, stando alle previsioni dell’azienda. “Intanto qui stoppa il progetto sull’idrogeno. È il segnale che gli investimenti di prospettiva vengono fermati, è la conferma che guardano altrove”, dice il segretario della Fiom Samuele Lodi, responsabile mobilità, a Ilfattoquotidiano.it.

“Intanto a Pomigliano è partito il contratto di solidarietà – continua il sindacalista della Fiom – Il ministro Adolfo Urso aveva detto che avrebbe convocato il tavolo automotive entro luglio: stiamo ancora aspettando. Però sostiene che i loro rapporti con Stellantis sono cambiati. Non lo mettiamo in dubbio. Il problema è che la situazione non è cambiata, anzi è peggiorata”. Caustico il commento del leader di Azione Carlo Calenda, in riferimento alla promessa del governo nel 2023 di arrivare a un milione di veicoli in Italia: “Urso ha capito male, il milione di veicoli era in Marocco”.

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