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“Tornare all’immunità parlamentare”: le sigle liberali lanciano il ddl. “Battaglia culturale, fu abolita per vigliaccheria”

Fondazione Luigi Einaudi, Radicali e altri movimenti depositano la proposta di legge in Cassazione: "Arriveremo in poco tempo alle cinquantamila firme", assicurano
“Tornare all’immunità parlamentare”: le sigle liberali lanciano il ddl. “Battaglia culturale, fu abolita per vigliaccheria”
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Reintrodurre l’immunità parlamentare totale, “per ripristinare la libertà e la funzionalità del Parlamento“. È la missione di un gruppo di movimenti liberali, tra cui la Fondazione Luigi Einaudi e i Radicali italiani, che a questo scopo ha depositato una proposta di legge d’iniziativa popolare in Cassazione. “Quella che avviamo oggi è per noi una battaglia culturale“, dice il presidente della Fondazione Einaudi, l’avvocato Giuseppe Benedetto. “Siamo convinti”, aggiunge, di raggiungere in poco tempo l’obiettivo delle cinquantamila firme“, cioè il quorum per sottoporre la proposta al Parlamento.

I promotori dell’iniziativa vorrebbero riportare l’articolo 68 della Costituzione alla versione precedente al 1993, che richiedeva l’autorizzazione della Camera di appartenenza anche solo per iscrivere un parlamentare nel registro degli indagati, o persino per eseguire nei suoi confronti una sentenza definitiva. Con la riforma, l’autorizzazione è rimasta necessaria solo per arresti, perquisizioni e intercettazioni. “I nostri padri costituenti”, afferma Benedetto, hanno voluto l’articolo 68 non per consentire ai parlamentari di tutelare amici e colleghi di partito, ma perché effettivamente vi era, come vi è tuttora, la necessità di un riequilibrio tra i poteri dello Stato“.

“Nel ’93 la classe politica di allora per pura vigliaccheria, non c’è altra spiegazione, abrogò l’immunità parlamentare nella speranza di sedare la bestia dell’antipolitica e le procure di Mani pulite, naturalmente non ottenendo né l’una né l’altra cosa”, incalza l’ex senatore di Forza Italia e Azione Andrea Cangini, segretario della Fondazione Einaudi. “La Fondazione propone di reintrodurre quell’istituto per ripristinare la libertà e la funzionalità del Parlamento. Un referendum servirebbe ad avviare nel Paese un dibattito sul senso e sul valore delle istituzioni, istituzioni che l’attuale ceto politico sembra non avere più l’orgoglio e dunque neanche il coraggio per difendere”, sostiene.

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