Esportazioni italiane in calo dell’1,9% a maggio. A picco le vendite verso la Cina
In attesa della mannaia dei dazi, le cose non vanno molto bene per l’export italiano. Lo scorso maggio, comunica l’Istat, le esportazioni sono scese del 4,3% (- 1,9% in valore, grazie al rafforzamento dell’euro) rispetto all’anno prima e del 2,3% nel confronto con aprile. Giù anche le importazioni, scese dell’1,7% su base annua e del 4,1% mese su mese. Il saldo è positivo per 6,1 miliardi, in lieve calo, nonostante un deficit energetico (acquisto di petrolio, gas, etc di cui l’Italia è quasi priva) ridimensionato di oltre 500 milioni, a 3,4 miliardi di euro.
Rispetto ad un anno fa, è sceso soprattutto l’export verso Cina e Turchia, con cali oltre il 22%. Molto negativo pure il dato della Gran Bretagna (- 7,4%) e quello dell’Olanda (- 8,4%). Piccole flessioni nelle esportazioni per la Germania (- 0,2%) e la Francia (- 1,6%). Incrementi si sono invece registrati nello scambio con gli Stati Uniti (+ 2,6%) e, soprattutto, la Spagna (+ 15,6%).
Guardando ai settori, corre la farmaceutica (+39%), con una corsa a fare scorte di medicinali prima dell’innalzamento di eventuali barriere doganali. Segno più pure per gli alimentari (+ 3,5% rispetto a maggio 2024), negativi tutti gli altri. Peggio di tutti fa l’elettronica (- 15,9%), seguita dagli autoveicoli (- 11,3%). La chimica chiude maggio a – 5,9%, la meccanica a – 4,1%. Flessione del 6,1% per l’abbigliamento e del 7,8% per il tessile. Per i mobili si registra un – 2,7%.