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Milan, ma chi arriva dopo Modric? Lo stallo per Jashari e l’idea Breel Embolo in attacco

Il punto sul calciomercato rossonero: il croato e Ricci hanno rinforzato il centrocampo, ma ad Allegri serve molto altro. E per ora tutto è fermo
Milan, ma chi arriva dopo Modric? Lo stallo per Jashari e l’idea Breel Embolo in attacco
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L’entusiasmo era molto, ieri. Perché vedere Luka Modric a Milano e con la maglia del Milan, non è certo una cosa di poco conto. Solo che il problema è un altro: oltre a lui (e Ricci, arrivato la scorsa settimana), Allegri non ha giocatori nuovi con cui lavorare. Anzi, sono partiti Theo Hernandez e soprattutto Reijnders, due cessioni importanti che servono anche per rifinanziare il mercato in entrata. O almeno, così dovrebbe essere.

Anche per i lombardi, questo calciomercato si sta rivelando molto più faticoso del previsto. Chi si è mosso subito e con decisione è il Napoli, ma non è nemmeno troppo una sorpresa: Conte voleva immediate garanzie, la società aveva già ampio credito dopo la cessione di Kvaratskhelia dello scorso gennaio (e in queste settimane conta comunque di chiudere anche per l’addio di Osimhen) e soprattutto non ha bisogno di rifondare, ma di puntellare la rosa. Che si è arricchita subito con De Bruyne e Marianucci, poi con Noa Lang (oggi le visite mediche) e Beukema (che farà i test mercoledì o giovedì), quindi forse con Ndoye e Lucca. Gli altri restano in attesa. Tra mille difficoltà.

Il Milan, si scriveva, di rinforzi ne aspetta molti. Servono giocatori per le fasce (di fatto ora c’è il solo Jimenez a disposizione, Terracciano e Emerson Royal sono in uscita), ne serve un altro a centrocampo e serve una punta. I nomi sul taccuino non sono pochi, così come le trattative in piedi. Ma non si stringe per nessuno, ed è un segnale di come la solidità finanziaria sia da salvaguardare con le unghie e con i denti.

Jashari e lo stallo col Brugge

La situazione teoricamente più avanti è quella per Jashari del Brugge, che però i belgi non vogliono liberare nonostante una proposta superiore ai 30 milioni di euro. Lo svizzero si è già esposto: vuole il Milan. Il Milan a sua volta si è esposto anche pubblicamente in conferenza stampa (il suo nome è stato fatto da Tare nel giorno della presentazione di Allegri: più chiari di così…). In più, il giocatore non ha partecipato al ritiro inglese del club ma è tornato oggi, 15 luglio, ad allenarsi con la sua squadra. Le cose non cambiano: vuole andarsene. Il Brugge, però, continua a volere una cifra superiore ai 35 milioni di euro: la distanza, per quanto non eccessiva, non si colma.

Nodo fasce

Per i terzini, la situazione è decisamente più complessa. Un nome era quello di Archie Brown: l’inglese classe 2002 in forza al Gent piaceva molto, sembrava ci fosse stato un avvicinamento importante, ma sabato scorso il Fenerbahce ha rotto ogni indugio e ha chiuso l’operazione, già ufficiale. Tutto da rifare. L’altro nome è Guela Doué dello Strasburgo, fratello del Désiré campione d’Europa con il Psg. Gioca a destra, ha 21 anni e doppio passaporto (francese e ivoriano): la valutazione è superiore ai 20 milioni di euro e i francesi non sono intenzionati ad abbassare per ora le richieste. Non resta che aspettare. O valutare alternative.

A caccia di una punta

Come alternative (a Gimenez) sono valutate per l’attacco. Da qualche giorno le voci di mercato accostano Vlahovic ai rossoneri. Nulla di più logico: l’attaccante ha un ottimo rapporto con Allegri ed è in uscita dalla Juventus. Ma servono soldi e di trattative ufficiali al momento proprio non si parla. Qualche settimana fa, i rossoneri avevano provato a valutare (ma senza poi ulteriori sviluppi) Lucca dell’Udinese, che è un promesso sposo del solito Napoli. Di recente è anche tornato di moda Breel Embolo, attaccante svizzero del Monaco, già cercato in passato. Il classe ‘97 è un obiettivo concreto: ha il contratto in scadenza nel 2026 e può essere acquistato a una cifra contenuta, o comunque non fuori mercato. Tare lo valuta, Allegri aspetta. In attesa di quei rinforzi che serviranno necessariamente per ricostruire dopo l’ultima stagione fallimentare. Solo, con tempi molto, ma molto dilatati.

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