Il mondo FQ

Dazi al 30%, le opposizioni attaccano e chiedono a Meloni di riferire in Parlamento

Critiche sulla presunta "relazione speciale" con Trump decantata in passato dalla presidente del Consiglio
Dazi al 30%, le opposizioni attaccano e chiedono a Meloni di riferire in Parlamento
Icona dei commenti Commenti

La stangata di Trump sui dazi scatena le opposizioni che criticano la linea del governo Meloni e la presunta “relazione speciale” con il presidente statunitense decantata dalla presidente del Consiglio. Meloni si era dipinta come “un ponte tra Ue e Usa”, in grado di svolgere un ruolo di primo piano per conciliare le posizioni delle due sponde dell’Atlantico. Molti gli inviti rivolti alla premier affinché si presenti in Parlamento a riferire sulla svolta che stanno prendendo le trattative.

“Chiamate Chi l’ha visto? per trovare Meloni. Abbiano l’umiltà di ascoltarci e confrontarsi: l’Italia e l’Europa sono più forti e grandi di come le hanno ridotte in questi mesi. Dopo aver sbandierato un suo ruolo centrale nelle trattative con Trump per zero dazi, ora che arrivano le letterine con i dazi al 30% Meloni è sparita: niente video, niente post per spiegare ai cittadini, ai lavoratori e alle imprese”, scrive sui social il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “La tattica sposata da Meloni di abbassare la testa su tutto ha peggiorato la situazione. Sarebbe un primo passo ammetterlo”, aggiunge il leader 5 Stelle.

“La strategia della genuflessione di fronte all’amico Trump, apertamente sostenuta da Giorgia Meloni, è miseramente fallita. Ora bisogna cambiare verso e raddrizzare la schiena”, concorda Antonio Misiani, responsabile economico del Pd.” È tempo che Meloni guarisca dall’afasia selettiva da cui è stata colpita e dica di fronte al Parlamento cosa pensa di fare”. “”Dov’è finita la sbandierata autorevolezza internazionale di Meloni?”, si chiede Debora Serracchiani, sempre del Pd. La presidente del Consiglio “venga in aula con urgenza a riferire su una situazione che evidentemente le è completamente sfuggita di mano”, aggiunge. Sabato la segretaria Elly Schlein aveva auspicato “una presa di posizione netta e forte, che fin qui non c’è stata, da parte del governo e di Giorgia Meloni”.

Ad auspicare un passaggio di Meloni in Parlamento è pure Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa verde che suggerisce: Il governo Meloni blocchi subito la promessa di acquisti di gnl e armi Usa fatta a Trump”. “La strategia di strisciare ai piedi di Trump non ha prodotto risultati ma solo lesionato la nostra immagine di europei. Dazi unilaterali al 30% sono un ennesimo schiaffo in faccia. Spero che l’UE reagisca. Con i bulli funziona solo la fermezza e la risolutezza”, attacca, con un messaggio su X, il leader di Azione, Carlo Calenda.

Secondo il segretario di Più Europa Riccardo Magi, i dazi al 30% sono un disastro “made in Meloni e Salvini” e auspica quindi una condanna di Trump. “Trump dichiara guerra (commerciale) all’Europa. Chi negli ultimi mesi ha esaltato quotidianamente l’importanza della “relazione speciale” tra Meloni e Trump oggi ha perso la voce. Muto all’improvviso”, osserva Matteo Renzi, secondo cui “il sovranismo uccide l’Italia”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione