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L’amministratrice di X, Linda Yaccarino si dimette dopo l'”impazzimento” del sistema Ia della piattaforma

Yaccarino, ex responsabile della pubblicità di Nbc Universal, era stata nominata a metà del 2023, sostituendo Musk nella guida dell'azienda
L’amministratrice di X, Linda Yaccarino si dimette dopo l'”impazzimento” del sistema Ia della piattaforma
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Altra tegola per le aziende di Elon Musk. L’amministratrice delegata di X (ex Twitter) Linda Yaccarino, si è dimessa dopo due anni di mandato. Il passo indietro dopo l'”impazzimento” del chatbot di X di intelligenza artificiale Grok che ha condiviso sulla piattaforma diversi commenti antisemiti e di insulti su politici di vari paesi. “Grok è troppo accondiscendente alle richieste degli utenti. In sostanza, è troppo desideroso di compiacere ed essere manipolato. Questo è un problema che stiamo affrontando”, ha ammesso poi Musk.

Yaccarino, ex responsabile della pubblicità di Nbc Universal, era stata nominata a metà del 2023, sostituendo Musk nella guida dell’azienda, dopo che il patron di Tesla aveva già licenziato il 75% della forza lavoro. Musk ha acquistato X a fine 2022 per 44 miliardi di dollari. Lo scorso marzo Musk ha venduto X alla sua startup di intelligenza artificiale xAI per 33 miliardi di dollari.

Nel post in cui annuncia la sua decisione, Yaccarino ha affermato: “Dopo due anni incredibili, ho deciso di dimettermi dal ruolo di CEO di X. Il meglio deve ancora venire”, poiché l’azienda sta entrando in un “nuovo capitolo” con xAI, la società di intelligenza artificiale di Musk. Al momento, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg, xAi sta bruciando 1 miliardo di dollari al mese, poiché i costi di sviluppo dei suoi modelli di intelligenza artificiale avanzati superano di gran lunga ricavi per ora limitati.

Yaccarino ha avuto il compito di arginare l’esodo degli inserzionisti, innescato in parte dalle decisioni imprevedibili di Musk in materia di moderazione dei contenuti e dai suoi tweet. In più occasioni ha dovuto più volte difendere il proprietario e la piattaforma dai critici che hanno sottolineato, tra le altre cose, l’aumento di contenuti violenti, antisemitismo e disinformazione.

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