Il mondo FQ

Morto a 90 anni Giuseppe Crippa, fondatore della Technoprobe. L’azienda si ferma per un giorno

Nella lista di Forbes pubblicata lo scorso aprile il patrimonio dell'imprenditore e della famiglia era stato valutato 3,1 miliardi
Morto a 90 anni Giuseppe Crippa, fondatore della Technoprobe. L’azienda si ferma per un giorno
Icona dei commenti Commenti

Nelle sue condoglianze alla famiglia, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti lo ha definito un “imprenditore visionario e geniale”, la cui scomparsa è “una grande perdita per tutti noi”. Giuseppe Crippa, fondatore della Technoprobe, è morto sabato 5 luglio all’età di 90 anni. La sua azienda con il cuore in Brianza e sedi in tre continenti, si è fermata per un giorno per ricordare “Peppino”. Nato a Robbiate, in provincia di Lecco, dopo un breve periodo alla Breda a inizio anni Sessanta è entrato alla Sgs-Ates, poi diventata ST Microelettronics, dove ha iniziato ad occuparsi di semiconduttori andando anche a studiare nella Silicon Valley. In azienda con vari ruoli resta per trent’anni.

È due anni prima della pensione, nel 1993, che inizia una sua attività. Steve Jobs aveva cominciato in un garage, lui insieme al figlio Cristiano (che ha due fratelli Roberto e Monica) e alla moglie Mariarosa Lavelli, ad occuparsi dell’amministrazione, inizia la produzione di probe card in garage e in soffitta.
Quando nel 1995 va in pensione nasce formalmente Technoprobe, che debutta in borsa all’Euronext Growth nel 2022.

Da allora è nell’elenco delle persone più ricche d’Italia. Nella lista di Forbes pubblicata lo scorso aprile il patrimonio suo e della famiglia è valutato 3,1 miliardi. Durante il Covid, ha donato spazi per la campagna vaccinale e pagato il personale per allestire un hub nei capannoni dell’azienda. “I soldi servono anche a questo – aveva spiegato in un’intervista al Corriere della Sera – . Altrimenti nulla ha più senso. Crescere per fare qualcosa per gli altri. E lo dico perché nella mia vita sono state molte le persone che mi hanno aiutato. Io non so cosa accadrà. So che bisogna continuare a investire nella ricerca perché l’evoluzione tecnologica è rapidissima. Bisogna studiare nuovi processi. Ma io la mia parte l’ho già fatta, posso ritirarmi soddisfatto”.

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.