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“Pezzi scadenti per i Boeing 787, a rischio la sicurezza”: in 7 a processo a Brindisi

Rinviati a giudizio manager e dipendenti per aver usato materiali non conformi per la fusoliera degli aerei. Processo al via a febbraio, la compagnia e Leonardo parti civili
“Pezzi scadenti per i Boeing 787, a rischio la sicurezza”: in 7 a processo a Brindisi
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Sarà un processo a chiarire se i pezzi forniti da due aziende del Brindisi a Leonardo per la costruzione della fusoliera del Boeing 787 Dreamliner fossero scadenti, e quindi non sicuri, o meno. Il giudice per l’udienza preliminare di Brindisi, Simone Orazio, ha disposto il rinvio a giudizio delle stesse società – Processi Speciali e Manifacturing Process Specification – e di sette imputati. Tutti sono sono accusati di associazione per delinquere, attentato alla sicurezza dei trasporti, frode in commercio in danno di Leonardo e Boeing, oltre che di inquinamento ambientale.

Sono tutti manager o dipendenti delle due società: si tratta di Vincenzo Ingrosso, e i suoi tre figli Antonio, Alberto e Alessandro, Domenico Salamino, Salvatore D’Isanto e Sirio Virgilio Zecchini. L’ipotesi del pubblico ministero Giuseppe De Nozza – al termine degli accertamenti di Guardia di finanza e Squadra mobile – è che le due società abbiano fornito 4.829 componenti in titanio e 1.158 in leghe di alluminio difformi da quelle previste nei progetti e con proprietà di resistenza “largamente inferiori” agli standard per risparmiare sull’acquisto di materie prime. I pezzi sono stati utilizzati per la costruzione di 477 Boeing 787 Dreamliner, almeno a partire dal 2016. Tra le parti civili del processo che inizierà il prossimo 16 febbraio 2026 ci sono Leonardo e Boeing.

Le perizie – due consulenze tecniche, una redatta dagli ufficiali dell’Aeronatuica Manuele Bernabei e Guido Zucca e l’altra dagli ingegneri dell’Enac Paolo Privitera e Annamaria Dallan – e le indagini – condotte anche con rogatoria internazionale negli Stati Uniti e la collaborazione dell’Fbi – si sono concluse accertando che i componenti strutturali non conformi potessero, sul lungo periodo, creare danno alla sicurezza dei velivoli, soprattutto in caso di atterraggio di emergenza, imponendo alla compagnia americana l’avvio di una campagna straordinaria di manutenzione degli aeromobili coinvolti. L’inchiesta, che ha portato al rinvio a giudizio di oggi, è stata avviata dopo una precedente indagine, conclusa nel 2021, che aveva portato al sequestro dei compendi aziendali delle due società per bancarotta.

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