Il mondo FQ

Trump difende Netanyahu dal processo per corruzione: “E’ una caccia alle streghe, va annullato”

Ottenuto lo stop ai bombardamenti sull'Iran, il presidente degli Stati Uniti paga il pegno all'alleato: "Gli va concessa la grazia. Gli Usa lo salveranno". E Bibi chiede un rinvio di 2 settimane del processo
Trump difende Netanyahu dal processo per corruzione: “E’ una caccia alle streghe, va annullato”
Icona dei commenti Commenti

Ottenuto lo stop ai bombardamenti sull’Iran, Donald Trump paga il pegno all’alleato. “Sono rimasto scioccato nell’apprendere che lo Stato di Israele, che ha appena vissuto uno dei suoi momenti più grandi della storia ed è fortemente guidato da Bibi Netanyahu, sta continuando la sua ridicola caccia alle streghe contro il suo Primo Ministro in tempo di guerra”, ha scritto il presidente degli Stati Uniti in un post sul social Truth, in cui esprime pieno sostegno al premier israeliano che è a processo con le accuse di frode, abuso di fiducia e corruzione dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme. Netanyahu ha fermato i raid solo dopo l’attacco americano a Teheran e solo perché così voleva il presidente degli Stati Uniti, che ora difende l’alleato mediorientale dal principale pericolo che lo attende in patria.

“Bibi ed io abbiamo appena attraversato l’inferno insieme combattendo un nemico di Israele di lunga data, tenace e brillante, l’Iran, e Bibi non avrebbe potuto essere migliore, più acuto o più forte nel suo amore per l’incredibile Terra Santa. Chiunque altro avrebbe subito perdite, imbarazzo e caos!”, prosegue Trump con il suo consueto linguaggio colorito e informale, infarcito di rimandi e suggestioni beliche. “Bibi Netanyahu è stato un guerriero – lo elogia il tycoon – come forse nessun altro guerriero nella storia di Israele, e il risultato è stato qualcosa che nessuno pensava possibile, la completa eliminazione di una delle armi nucleari potenzialmente più grandi e potenti al mondo, e sarebbe successo presto! Stavamo combattendo, letteralmente, per la sopravvivenza di Israele, e non c’è nessuno nella storia di Israele che abbia combattuto più duramente o con più competenza di Bibi Netanyahu”.

Poi il tycoon entra nel merito: “Nonostante tutto questo, ho appena saputo che Bibi è stato convocato in tribunale lunedì per il prosieguo di questo lungo processo (sta subendo questo ‘orrore’ da maggio 2020 – inaudito! È la prima volta che un Primo Ministro israeliano in carica viene processato), a sfondo politico, ‘riguardante sigari, una bambola Bugs Bunny e numerose altre accuse ingiuste’ allo scopo di arrecargli un grave danno”.

“Una simile caccia alle streghe – chiosa Trump – per un uomo che ha dato così tanto, è impensabile per me. Merita molto di meglio, e lo merita anche lo Stato di Israele. Il processo a Bibi Netanyahu dovrebbe essere annullato immediatamente o dovrebbe essere concessa la grazia a un Grande Eroe, che ha fatto così tanto per lo Stato. Forse non conosco nessuno che avrebbe potuto lavorare in migliore armonia con il Presidente degli Stati Uniti, con me, di Bibi Netanyahu. Sono stati gli Stati Uniti d’America a salvare Israele, e ora saranno gli Stati Uniti d’America a salvare Bibi Netanyahu. Questo paradosso della ‘Giustizia’ non può essere permesso!”.

Mentre il diretto interessato ringraziava su X (“Grazie, Presidente Trump, per il suo commovente sostegno nei miei confronti e per il suo straordinario sostegno a Israele e al popolo ebraico”), il governo israeliano ha accolto con favore l’appello di Trump. Il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, ha scritto su ‘X’ che “Israele è davvero uno Stato indipendente e sovrano, ma il presidente Trump ha assolutamente ragione: è ora di annullare l’assurdo processo che il deep State ha inventato nel tentativo di mettere in atto un colpo di stato contro la democrazia. Una riforma urgente del sistema giudiziario è d’obbligo”. “Il presidente Trump ha ragione: è ora di annullare il processo”, gli ha fatto eco su ‘X’ il ministro della Cultura Miki Zohar, sostenendo che le accuse contro il premier “stanno comunque crollando”. Il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi ha affermato che “anche se mi piacerebbe vedere Netanyahu continuare a contrastare l’accusa politica nel processo, questo spettacolo ci è costato da tempo la sicurezza dello Stato”.

Anche il presidente israeliano Isaac Herzog ha ritenuto opportuno intervenire sul delicato argomento, suggerendo che il processo si concluda con un patteggiamento, ritenendo che Israele sia uno Stato di diritto sovrano e democratico, con un sistema giudiziario indipendente. Herzog sostiene che le parti dovrebbero avviare al più presto un “dialogo intenso“, come suggerito anche dal tribunale.

Nel pomeriggio il team legale di Netanyahu, ha depositato la richiesta di rinviare di due settimane le testimonianze al processo in cui è imputato. L’avvocato della difesa, Amit Hadad, ha evidenziato come Netanyahu sia stato “costretto a dedicare tutto il suo tempo e le sue energie alla gestione di questioni nazionali, diplomatiche e di sicurezza di massima importanza”, a partire dalla guerra con l’Iran. Il Tribunale ha stabilito che l’ufficio del Procuratore di Stato debba rispondere entro le 10 di domani, dopodiché prenderà una decisione. Netanyahu è sotto processo per frode, abuso di fiducia e corruzione.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione