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Meloni al Senato: “Riarmo? Se vuoi la pace, prepara la guerra”. Schlein: “Rispetto a 2000 anni fa il mondo ha fatti passi avanti”

"I nostri valori si difendono se noi abbiamo una difesa adeguata, condizione essenziale per garantire la pace"
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“Sul tema del riarmo io la penso come i romani: ‘Si vis pacem, para bellum“. Quando ti doti di una difesa non lo fai per attaccare qualcuno. Anzi, piuttosto se si hanno sistemi di sicurezza e di difesa solidi si possono più facilmente evitare conflitti”. Sono le parole della premier Giorgia Meloni intervenuta al Senato durante la replica alle sue comunicazioni per il prossimo Consiglio europeo.

Meloni risponde punto per punto agli interventi dei senatori e prosegue: “I nostri valori si difendono se noi abbiamo una difesa adeguata, condizione essenziale per garantire la pace”. “Sulla difesa europea lei diceva – continua la premier rivolgendosi a Delrio – che serve una difesa europea e non dei singoli Stati solo che il sistema di difesa occidentale è basato sulla Nato e non c’è un esercito Nato ma eserciti nazionali” che collaborano e “io voglio una colonna europea della Nato, ma penso che sarebbe un errore una difesa europea parallela alla Nato, sarebbe una inutile duplicazione”.

Non si è fatta attendere la replica di Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico: “A Giorgia Meloni vorrei dire che rispetto a 2000 anni fa il mondo ha fatto dei passi in avanti nella risoluzione delle controversie – ha detto – Preparare la guerra, come pensa lei, è il contrario di quello che serve e vuole l’Italia. Il nostro Paese deve impegnarsi per costruire la pace, per la risoluzione pacifica dei conflitti attraverso il dialogo e il multilateralismo. Tutto ciò che ci ha consentito di vivere senza guerra dalla caduta del nazifascismo – ha aggiunto – Io la penso come i Costituenti che nella Carta Costituzionale hanno scritto che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Alla presidente del Consiglio dico, se vogliamo la pace, prepariamo la pace”.

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