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Ultimo aggiornamento: 9:42 del 24 Giugno

Conte a Meloni: “Italia centrale nella politica estera? Ridicolo. Garantisca che non ci lasceremo coinvolgere nell’escalation”

"Lei confonde la politica estera con l’ideologia, agisce per difendere i suoi alleati politici"
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“In questo scenario di grande instabilità e confusione lei rivendica che lei ha ridato centralità all’Italia. È un’espressione ridicola. Sono 3 anni che ci chiediamo quale traccia ha lasciato. Sono tre anni che ci chiediamo qual è la politica estera dell’Italia. La verità è che ha sempre provato a essere nel mezzo, cercando di non scontentare Bruxelles e Washington. Mai una volta che l’abbiamo sentita fermare quelle decisioni collettive dicendo che erano contrarie agli interessi dei cittadini. Tutte queste scelte stanno rendendo gli italiani più insicuri”. Così Giuseppe Conte in Aula alla Camera durante le dichiarazioni di voto in Aula alla Camera sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo

“Resta l’angoscia che lei con le sue politiche non riesce a scacciare via di non riuscire ad arrivare a fine mese”, ha attaccato ancora il leader M5s, sottolineando che oggi “la pacchia è lei per gli altri partner europei”.

“Lei ha illuso un po’ tutti. Credo che la sua politica sia viziata da grossi limiti, deleteri per il Paese. Lei non vuole pregiudicare i rapporti con l’establishment, con chi fa affari nei comparti della difesa. Lei confonde la politica estera con l’ideologia, agisce per difendere i suoi alleati politici”, ha proseguito.

Quindi Conte ha attaccato Netanyahu definendolo non “un alleato che sta esagerando un po’” ma “un criminale autore di un genocidio” e, ha specificato rivolgendosi a Meloni, “lei non lo può difendere perché è un alleato politico”. “Non condannare la dottrina di Netanyahu significa in prospettiva incitare le peggiori autocrazie”, ha proseguito ancora il leader M5s.

E ha concluso: “Dovrebbe garantire qui che l’Italia non si lascerà coinvolgere neppure indirettamente nell’escalation, che le nostre basi non daranno supporto, neppure logistico, per favorire quest’escalation”.

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