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Ultimo aggiornamento: 16:27 del 11 Giugno

Zanella (Avs) a Lollobrigida: “Ha scritto la riforma della caccia insieme ai cacciatori”. Il ministro: “Notizie false”

Per il ministro dell'Agricoltura le bozze circolate sulla riforma della caccia sono "fake news". Ecco cosa ha risposto alla Camera
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Il dibattito sul disegno di legge sulla tutela della fauna selvatica e sul prelievo venatorio è arrivato in Parlamento. Dopo la pubblicazione, in esclusiva, da parte de ilFattoQuotidiano.it, della bozza di riforma, che ha sollevato numerose critiche nei confronti del ministero dell’Agricoltura, il ministro Francesco Lollobrigida è stato chiamato a rispondere, alla Camera, in merito proprio al disegno di legge. La capogruppo di Avs, Luana Zanella, lo ha interrogato nel corso del Question Time, accusandolo di aver “scritto la riforma della caccia insieme ai cacciatori. È un’attività che viene concessa, non è un diritto. Lei vuole distruggere la 157/92, compromettendo le nostre normative e scontrandosi con Costituzione e con le direttive europee”.

Lollobrigida ha risposto, in sostanza, che le bozze circolate sono fake news: “Le indiscrezioni circolate su alcune testate giornalistiche non trovano riscontro nel testo finale della proposta legislativa. Ciò lascia presumere che l’obiettivo fosse solo quello di alimentare la polemica politica, basandosi su informazioni non verificate, e di offrire una visione pregiudiziale dell’azione del governo”. Il ministro ha voluto specificare che “non è vero che si ammette l’esercizio della caccia nelle aree demaniali marittime, tanto meno in quelle frequentate per finalità ricreative ed escursionistiche. Non è vero che si modificano gli orari in cui è possibile svolgere l’attività venatoria, verranno previsti al contrario interventi che anche a fronte di cambiamenti climatici rendono più elastiche la possibilità di redigere calendari venatori basati su elementi scientifici aggiornati e coerenti che siano rispettosi della gestione del patrimonio faunistico”. E ancora: “Non è vero che sia previsto l’ampliamento delle specie utilizzabili nella pratica venatoria come ‘richiami vivi’. Le specie utilizzabili rimangono quelle ammesse dalla legislazione vigente. Non è vero che ci siano modifiche nel merito riguardo i ‘roccoli’, o, meglio detti, impianti di cattura, ma si interviene solo sulle competenze dei vari livelli di governo al fine di renderle coerenti con le modifiche intervenute negli assetti istituzionali in seguito alla revisione del Titolo V della Costituzione e all’approvazione della Legge Delrio”.
Il testo di riforma della 157, ha continuato, “è frutto di un confronto con il ministero competente”. In Parlamento “ci sarà il confronto ampio con le associazioni di ogni genere che io non escludo nemmeno come ministero con le associazioni ambientaliste, animaliste, venatorie, scientifiche e quanti altri coinvolti nella riforma della 157 che noi intendiamo portare avanti”.

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