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Ultimo aggiornamento: 13:50 del 11 Giugno

Gaza, la storica Foa: “È genocidio, ne sono convinta”. Botta e risposta con Parenzo su La7

Genocidio, apartheid, pulizia etnica: scintille tra la storica ebrea Foa e Parenzo sui crimini di Israele
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Botta e risposta a Dimartedì (La7) tra la storica ebrea Anna Foa, autrice del saggio Il suicidio di Israele, e il giornalista David Parenzo, fresco di pubblicazione con il libro Lo scandalo Israele. Al centro del confronto, il significato politico e morale dei crimini israeliani a Gaza.
Foa, che in passato aveva espresso dubbi sull’uso del termine, oggi dichiara apertamente: “Sono convinta che quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza sia un genocidio”.

Parenzo dissente con fermezza, richiamandosi al senso del suo libro: “Lo scandalo Israele racconta la vera essenza di Israele, che viene invece dipinta come uno Stato quasi nazista. Si usano parole come genocidio, viene paragonato Netanyahu a Hitler. Insomma, è questo il lessico che in questi ultimi mesi sentiamo nella rappresentazione di una che rimane una grande e l’unica democrazia del Medio Oriente“.
Ma Foa smonta questa narrazione: “Innanzitutto, non è vero che non si parla degli ostaggi israeliani di Hamas. Ma ci sono altre cose di cui parlare, come per esempio tutti i detenuti palestinesi imprigionati senza processo e solo per provvedimenti amministrativi“.
“No, sono accusati di terrorismo”, mormora Parenzo.
“Il governo israeliano – continua la storica – ha deciso che i palestinesi debbano essere trattenuti, agli ebrei questo non accade”.

Foa poi entra nel merito del suo saggio, citando un sondaggio pubblicato dal quotidiano israeliano Haaretz, secondo cui la maggioranza degli israeliani vuole l’espulsione dei palestinesi dalla Striscia di Gaza: “Già prima del 7 ottobre Israele era in crisi esistenziale, ma quello che sta facendo a Gaza rappresenta il terribile suicidio etico di Israele. Una consistente parte della popolazione israeliana auspica la cacciata dei palestinesi. Se questo non è un suicidio della morale israeliana, cosa è?”.

Parenzo obietta citando Mansour Abbas, parlamentare palestinese con cittadinanza israeliana e leader del partito arabo-israeliano Lista Araba Unita: “Neppure lui ha mai utilizzato la parola genocidio per indicare la terribile guerra di Gaza, non si è mai permesso di utilizzare un linguaggio simile“.
Non è vero che in Israele non si parli di genocidio – ribatte Foa – anzi, se ne parla, eccome. Si parla di pulizia etnica, di apartheid, di genocidio molto più di quanto se ne parli qui in Italia. Ricordo che ci sono tantissimi studi di accademici israeliani che utilizzano questi termini”.

Il co-conduttore della Zanzara rilancia allora menzionando le parole pronunciate contro Hamas da Abu Mazen, presidente dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e dell’Autorità Nazionale Palestinese: “Il 23 aprile ha detto: ‘Figli di cani, lasciate il potere, consegnate le armi all’Onp e diventate un partito politico”. Lo dice Abu Mazen che considera Hamas dei terroristi“.
“Ma che c’entra questo? – replica la studiosa – Non c’entra niente con quello che stavamo dicendo. Piuttosto, ricordo che esiste un provvedimento legislativo che mira a limitare fortemente la partecipazione dei partiti arabi alle elezioni politiche israeliane”.
“Ma non è legge”, ribatte Parenzo.
“Intanto esiste, ed è stato proposto”, chiosa Anna Foa.

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