Freedom Flotilla, Thunberg rimpatriata. Un’eurodeputata francese tra i detenuti in Israele. Mélenchon: “Con che diritto la trattengono?”
Dopo il sequestro dell’imbarcazione della Freedom Flotilla e il fermo dell’equipaggio, Greta Thunberg ha accettato l’espulsione di Israele ed è già arrivata a Parigi, da dove poi si dirigerà in Svezia. Invece otto attivisti pro-Gaza, tra cui l’avvocata franco-palestinese e membro del Parlamento europeo Rima Hassan, si sono rifiutati di firmare l’espulsione volontaria e sono stati trasferiti in un centro di detenzione. Altri tre attivisti hanno seguito la via di Thunberg accettando il rimpatrio ordinato da Israele.
Thunberg verso la Svezia – L’attivista svedese ha già lasciato Tel Aviv. Al suo arrivo all’aeroporto parigino di Charles De Gaulle, la 22enne icona del movimento ambientalista ha attaccato Israele: “Ci ha rapiti in acque internazionali“. I membri a bordo dell’imbarcazione della Freedom Flotilla “non hanno infranto alcuna legge”, ha ribadito. “Siamo stati rapiti in acque internazionali e portati in Israele contro la nostra volontà”, ha spiegato. Thunberg si trovava insieme ad altri 11 attivisti a bordo dell’imbarcazione Madleen della Freedom Flotilla Coalition diretta a Gaza con aiuti umanitari. Ieri Israele ha bloccato e sequestrato l’imbarcazione, prima di attraccarla nel porto di Ashdod. Gli attivisti invece sono stati portati all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv per il rimpatrio.
L’equipaggio con sei francesi (inclusa l’eurodeputata) – L’equipaggio della Madleen protesta contro la guerra in corso e contro la crisi umanitaria a Gaza. Ma ora contesta anche il sequestro dell’imbarcazione avvenuto in acque internazionali. Israele sostiene invece che l’iniziativa della Flotilla violi il suo blocco navale di Gaza. Dei 12 attivisti a bordo 6 sono francesi. Due hanno accettato l’espulsione e torneranno in patria, gli altri 4 sono ancora detenuti da Israele. “Saranno sottoposti a un procedimento di espulsione forzata”, ha riferito il ministri degli Esteri transalpino Jean-Noël Barrotpr. I 4 dovranno comparire davanti a un giudice israeliano, per l’autorizzazione delle procedure.
Mélenchon: “Con che diritto Netanyahu trattiene una deputata?” – E il trattenimento dell’europarlamentare francese provoca numerose reazioni critiche. “Con quale diritto Netanyahu trattiene con la forza da oltre 30 ore una deputata francese? Con quale diritto esige la firma di un documento da parte dei prigionieri affinché riconoscano di essere entrati illegalmente nel territorio di Israele? Rima ha giustamente rifiutato”, scrive su X Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoumise di cui fa parte anche l’eurodeputata Rima Hassan, che ha rifiutato l’espulsione da Israele dopo essere stata fermata con gli altri attivisti.
“Firmando riconoscevano l’illegalità della loro ingresso” – Come spiega la capogruppo all’Assemblea nazionale della France Insoumise, Mathilde Panot, chi dell’equipaggio della nave si trova ancora in Israele “non ha rifiutato di tornare in Francia, ma ha rifiutato di firmare un documento che, oltre a imporre un divieto di ingresso di cento anni sul territorio israeliano, poneva come condizione il riconoscimento dell’illegalità del loro ingresso nel territorio, il che è ovviamente del tutto falso”, ha sottolineano nel corso di una conferenza stampa, come riporta Le Monde.
L’equipaggio – I 6 francesi dell’equipaggio sono l’eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan, Baptiste Andre, Reva Viard, il giornalista di Al-Jazeera Omar Faiad, il giornalista Yanis Mhamdi, nonché Pascal Maurieras, che aveva già partecipato a un viaggio della Flotilla nel 2018. Sulla Madleen, oltre a Greta Thunberg. viaggiavano anche l’attivista per i diritti umani tedesca Yasemin Acar; l’attivista brasiliano Thiago Avila, coordinatore di Freedom Flotilla Brasile e padre di una bambina di pochi mesi; l’attivista turco Suayb Ordu; quello spagnolo Sergio Toribio e l’olandese Marco van Rennes.
Paura a bordo, il racconto dell’attivista spagnolo – Ieri ci sono stati momenti di paura, tra gli attivisti, quando le autorità di Tel Aviv hanno abbordato la nave nelle acque internazionali. Per mostrare quanto stava accadendo la volontaria tedesca Yasemin Acar ha mandato tutto in diretta streaming su Telegram. “È stato un attacco pirata, hanno intercettato la nostra imbarcazione in alto mare, ci hanno bloccati violando il diritto internazionale”, ha dichiarato l’attivista Sergio Toribio, a bordo della barca a vela Madleen quando Israele l’ha abbordata. Toribio ha accettato l’espulsione firmando i documenti: alle 9:30 è atterrato all’aeroporto di Barcellona su un volo proveniente da Tel Aviv. Ma ha raccontato di aver provato “molta paura“, quando la nave militare israeliana ha fermato quella dei dissidenti: “perché se la situazione gli sfugge dalle mani… È vero che avevano lanciato messaggi in inglese prima di abbordare la nostra barca, ma per l’arrivo del drone abbiamo dovuto rifugiarci in coperta”, ha raccontato l’attivista.
La sinistra europea difende la Flottilla con una lettera aperta – Gli schieramenti vicini al popolo palestinese nel Parlamento europeo chiedono ad Israele la liberazione di tutti gli attivisti detenuti. A firmare la lettera aperta sono i leader dei gruppi della Sinistra Ue, dei Socialisti e democratici e dei Verdi europei: Manon Aubry, Martin Schirdewan, Iratxe García, Bas Eickhout e Terry Reintke. Secondo le sinistre, l’iniziativa della Flottilla “dimostra il fallimento della comunità internazionale, inclusa l’Ue, nel garantire un accesso sicuro, duraturo e sufficiente ad aiuti salvavita per oltre due milioni di persone intrappolate a Gaza”, è scritto nella lettera. Il documento prosegue con l’elenco degli aiuti e sottolineando la detenzione dell’europarlamentare Hassan: “La flottiglia trasportava beni di prima necessità: latte in polvere per neonati, generi alimentari di base, materiale medico e attrezzature per la depurazione dell’acqua. Notiamo che tra le persone a bordo c’erano operatori umanitari e personalità della società civile, tra cui nove cittadini dell’Ue e una deputata del Parlamento europeo, Rima Hassan”.
Trump irride Greta – Il presidente Usa non si è lasciato sfuggire l’occasione per esprimere un commento sprezzante sulla giovane attivista: “dovrebbe seguire dei corsi per gestire la rabbia, è il mio consiglio principale per lei”. Il tycoon ha definito Thunberg come una “persona giovane e arrabbiata”, aggiungendo: “Non so se sia vera rabbia”.
Israele voleva far guardare i video del massacro del 7 ottobre agli attivisti – Israele avrebbe voluto mostrare a Thunberg e agli altri 11 attivisti della Freedom Flotilla i video del massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre 023, ma il gruppo si è rifiutato. Lo riferisce il Jerusalem Post, citando il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. Un motivo sufficiente, secondo l’esponente del governo Netanyahu, per lanciare l’accusa di antisemitismo: “Questi attivisti antisemiti hanno chiuso gli occhi davanti alla verità e hanno dimostrato ancora una volta che preferiscono gli assassini alle vittime. Continuano a ignorare le atrocità commesse da Hamas contro donne, anziani e bambini ebrei e israeliani”.