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Ultimo aggiornamento: 20:04 del 9 Giugno

Referendum, Boccia rilancia a La7: “15 milioni alle urne, più degli elettori di Meloni nel 2022. La destra abbia rispetto per loro”

Referendum ignorato, Gaza dimenticata: Boccia non fa marcia indietro e rivendica rispetto per gli elettori
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Giorgia Meloni è a Palazzo Chigi per 12 milioni e 300mila voti, quindi è presidente del Consiglio di un’Italia che allora era una minoranza, non una maggioranza. È maggioranza in Parlamento. Oggi hanno votato 15 milioni di persone, non so quanti sono i sì ma i quesiti sono molto identitari. Meritano lo stesso rispetto di quei 12 milioni e 300mila per i quali Meloni ha il massimo potere in Italia”. Lo ribadisce allo Speciale del TgLa7 dedicato al referendum il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, rispondendo a Enrico Mentana, che gli chiede se non ha sbagliato ad “alzare l’asticella” parlando di “primo avviso di sfratto a Giorgia Meloni”, nel caso in cui il numero dei votanti del referendum avesse superato in valore assoluto quello ottenuto dal centrodestra alle elezioni politiche del 2022.

Boccia aggiunge: “Loro utilizzano quei numeri in maniera muscolare. La lista è lunga, dalle riforme costituzionali alla follia tentata con l’autonomia fino anche ai tanti no detti sul salario minimo. Abbiano rispetto e considerazione per i 15 milioni di donne e uomini che sono andati a votare sul lavoro e cittadinanza. Quei 15 milioni di persone meritano lo stesso rispetto di quei 12 milioni e 300mila per i quali Giorgia Meloni è a Palazzo Chigi. Siccome vedo che a destra questo rispetto non c’è, noi continuiamo a batterci per far sì che, oltre ai numeri che le opposizioni hanno in Parlamento, si percepiscano anche i numeri della piazza”.

E cita la manifestazione di solidarietà per la popolazione di Gaza: “Anche sulla tragedia palestinese il governo per mesi è stato silente. Ci abbiamo messo 24 giorni per avere in Aula Tajani che alla fine ci ha detto cose già dichiarate ai giornali. Non riescono a dire una parola in più, né sul riconoscimento dello Stato di Palestina, né sul cessate il fuoco a Netanyahu“.

Sul bilancio del referendum, il senatore dem osserva: “Bisogna continuare a parlare di lavoro e di cittadinanza, perché 15 milioni di persone sono uscite di casa in due giorni molto caldi di giugno. Ricordo peraltro che il governo aveva così tanto coraggio su questi referendum che anziché indirli nel primo turno delle amministrative, li ha volutamente fatti nel giorno del ballottaggio. Bisognerà avere molto rispetto per questi 15 milioni di elettori”.

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