“Giorgia Meloni invita all’astensione brandendo un cartello del 2003 del Pds sul non voto? Lei che una politica navigata dovrebbe anche riflettere sul fatto che quell’invito all’astensione non portò tanto tanto bene al Pds“. È la prima bordata che il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, lancia contro la presidente del Consiglio, nel corso della trasmissione Tagadà (La7), a proposito della sua posizione sui referendum dell’8 e del 9 giugno.
“Qui ci sono in ballo i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori – avverte Landini – Trovo irresponsabile che una presidente del Consiglio si inventi una forma che non ha mai sentito nessuno: vado al seggio ma non voto. Qui siamo oltre l’astensione invocata in passato dai politici. Se uno va al seggio per non votare, che ci va a fare? Per far perdere tempo agli altri? Il presidente del seggio cosa dovrebbe certificare? Che uno non vuole votare?”.
Poi l’affondo: “Il nostro obiettivo è cancellare le leggi balorde varate da tutti i governi, compreso quello guidato da Meloni. Quindi, quello della presidente del Consiglio è una forma di paraculaggine: non vuole cambiare nulla di quello che ha fatto, ma ha paura che la gente possa cancellare le sue leggi balorde. E invece di difenderle apertamente, cerca di dire alla gente di non andare a votare. In un paese dove, peraltro, c’è una crisi della democrazia, con il 50% dei cittadini che non va più alle urne perché non si sente più rappresentato da nessuno”.
Landini rincara la dose: “Sapete perché hanno paura che si raggiunga il quorum? Perché oggi governo e opposizione, da soli, non hanno i voti per poter dire di essere maggioranza. E quindi, se la maggioranza dei cittadini italiani va a votare e dice che quelle leggi vanno cambiate, sarà la voce dei cittadini, e non dei partiti, a parlare. Quindi – conclude – trovo davvero inaccettabile e irresponsabile che il governo, anziché assumersi la responsabilità delle leggi che ha fatto, come la liberalizzazione dei contratti a termine e la logica del subappalto, e invece di difenderle, tenti di usare quelli che a votare non ci vanno e che sono incazzati col mondo intero, sia col governo che con l’opposizione. Questa, ripeto, è paraculaggine”.