“L’Europa non esiste. Sono mesi che si ritrova si ritrova in strani formati, dimenticandosi di essere formata da 27 paesi. Vediamo terzetti, quartetti, a cui partecipa la Gran Bretagna che non fa parte dell’Unione Europea. Quindi, non si sa nemmeno bene di quale Europa stiamo parlando”. Così a Otto e mezzo (La7) il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio risponde allo scrittore e giornalista Corrado Augias, che, a proposito del colloquio tra la premier italiana e il presidente francese Macron, ravvisa in Giorgia Meloni una scelta radicale pro-americana e anti-europea.
Travaglio dissente, pur concordando sul fatto che la presidente del Consiglio sia la migliore alleata degli Usa in Europa: “La Meloni ha scelto, non da quando c’è Trump ma da quando è arrivata lei e c’era Biden, la sponda con gli americani. Il problema è che adesso con Trump gli Usa hanno interessi diversi rispetto a quelli che aveva Biden. Lei ha una narrazione che è quella di donna contro. Poi ci sono i fatti. E i fatti – spiega – dicono che Meloni ha votato la Commissione Europea della Von der Leyen, insieme agli odiati socialisti con cui aveva detto che mai si sarebbe alleata. Il patto di stabilità, che è il documento finanziariamente più importante della politica europea, lei e Giorgetti lo hanno firmato senza nemmeno un ruttino di disapprovazione. Il piano di riarmo la Meloni lo ha approvato“.
Il direttore del Fatto aggiunge: “Io vorrei capire dove sarebbero tutti questi contrasti della Meloni con l’Europa. C’è sicuramente un contrasto con questi mitomani dei ‘volonterosi’, che continuano a parlare di mandare soldati in Ucraina ma tanto non li manderanno e quindi è un non tema. Ma, in ogni caso, sulle cose essenziali la Meloni è sempre a vento sia con gli americani sia con la Commissione Europea”.
Alla conduttrice Lilli Gruber, che gli chiede quale Unione Europa vorrebbe, Travaglio risponde: “Mi piacerebbe un’Europa che riscopra le ragioni per cui è nata, cioè per evitare che ci si faccia di nuovo guerra fra di noi. Mi pare l’esatto opposto di quello che predica Ursula von der Leyen che ha ricevuto il premio Carlo Magno per la pace e per l’ambiente. Per la pace? Come si fa a dare il premio per la pace a una che ha appena varato un piano di riarmo da 800 miliardi? E per l’ambiente? Sappiamo quanti danni ambientali fa quel tipo di riarmo. È una specie di barzelletta, diciamo la verità“.
E conclude, ribadendo: “La mia speranza è che l’Europa ritrovi la sua ragione di esistere, che è cooperazione, guardare a ovest e a est, investire in ricerca, in università, in sanità, in scuola, non in armi perché le armi purtroppo sono l’unico terreno su cui saremo sempre perdenti contro le superpotenze nucleari: non bastano nemmeno 800mila miliardi per eguagliare i loro arsenali nucleari. Noi dovremmo fare altro. E noi proprio su quell’altro stiamo abdicando in toto“.