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Opec+, nuovo aumento della produzione per ridurre i prezzi del petrolio “punire” i paesi ribelli

Opec+, nuovo aumento della produzione per ridurre i prezzi del petrolio “punire” i paesi ribelli
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Nonostante la debolezza dei prezzi, i paesi produttori di petrolio riuniti nell’Opec+ hanno deciso di alzare ulteriormente l’offerta di greggio. Si tratta del terzo aumento mensile consecutivo: 411mila barili in più al giorno (il consumo globale è di circa 100 milioni di barili al giorno, ndr), a partire da luglio. La decisione è stata sostenuta innanzitutto dall’Arabia Saudita, il primo esportatore al mondo di petrolio. L’insolita tattica di spingere i prezzi al ribasso ha l’obiettivo di “punire” paesi come Kazakistan e l’Iraq che stanno sforando le quote produttive loro assegnate e di spingere fuori mercato i produttori statunitensi di shale oil che hanno costi di estrazione più alti. Il nuovo aumento della produzione e la conseguente probabile discesa del costo del barile, ha un effetto calmierante sull’inflazione, bene accetto dalle banche centrali.

La posizione di Opec+ non è granitica. Russia, Algeria ed Oman hanno chiesto una pausa negli aumenti. Mosca, che deve finanziare lo sforzo bellico in Ucraina, soffre parecchio con prezzi così bassi. Un anno fa un barile di Brent si scambiava intorno agli 80 dollari, ora a 62. La prossima riunione dell’organizzazione è fissata per il prossimo 6 luglio, quando andranno decisi i livelli produttivi di agosto.

Anche per Riyad, che pure ha costi estrattivi bassissimi, prezzi così bassi non sono indolori. Il Fondo Monetario Internazionale stima che l’Arabia Saudita necessiti di prezzi superiori ai 90 dollari per coprire i piani di spesa del principe ereditario Mohammed bin Salman tesi a riconvertire l’economia del paese riducendone la dipendenza dagli idrocarburi. Inoltre non è così certo che la strategia saudita funzioni. Il Kazakistan ha già fatto sapere che non intende ridurre la sua produzione. Per alcuni analisti, tuttavia, aumentare l’offerta è logico e c’è chi si attendeva incrementi maggiori. La domanda aumenterà nei prossimi mesi, quelli in cui la domanda è tradizionalmente maggiore.

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