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Romania, Georgescu lascia la politica. Ma resta indagato per avere “promosso idee fasciste e legionarie”

Aveva vinto il primo turno delle presidenziali, poi annullato dalla Corte Costituzionale per presunte interferenze russe
Romania, Georgescu lascia la politica. Ma resta indagato per avere “promosso idee fasciste e legionarie”
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La sua vittoria al primo turno delle presidenziali in Romania era diventata un caso politico, visto che era stata annullata da parte della Corte Costituzionale per presunte interferenze russe sul voto. Ma ora Calin Georgescu, l’esponente dell’ultradestra romena che ha segnato gli eventi politici degli ultimi mesi nel Paese balcanico, ha annunciato la sua intenzione di abbandonare la politica. In un messaggio video su Facebook, Georgescu ha affermato di voler concentrare ora “tutta l’attenzione e l’energia sulla propria famiglia” che, a suo dire, “ha bisogno di tranquillità e soprattutto di salute dopo questo periodo intenso e tumultuoso. Sarò un osservatore passivo della vita pubblica e sociale”. L’ex candidato alle presidenziali di novembre ha aggiunto che “la gente è stanca dei conflitti, delle guerre, del caos, della fretta, della violenza e dell’eccesso di politica”.

La tranquillità che Georgescu insegue è però minata dall’inchiesta penale nei suoi confronti partita a febbraio che si amplia. I procuratori accusano l’ex candidato alle presidenziali di aver “promosso idee fasciste e legionarie”, come si legge nell’ordinanza di estensione del procedimento penale riportata da Mediafax, e secondo la quale “nel corso di una trasmissione televisiva del 16 maggio 2025, andata in onda tra le ore 20 e 21, in prima serata, la persona in questione ha promosso idee, concezioni o dottrine di natura fascista e legionarista, propagate da Corneliu Zelea Codreanu, leader del Movimento Legionario, e dal maresciallo Ion Antonescu, condannato per crimini di guerra con la sentenza n. 17 del 17 maggio 1946 pronunciata dal Tribunale del Popolo, attraverso l’imitazione del comportamento e del linguaggio di questi ultimi. Con tale condotta avrebbe lasciato intendere al pubblico di sostenere le idee fasciste e legionarie sostenute da Corneliu Zelea Codreanu e dal maresciallo Ion Antonescu“.

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