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Monza, lettera aperta a Piantedosi contro la nomina di Ferri a questore: “Condannato per il G8 di Genova”

A firmare la missiva sono quasi un centinaio di esponenti della società civile brianzola: assessori, consiglieri comunali, ex parlamentari, avvocati e docenti. Il poliziotto era stato condannato dalla Cassazione a 3 anni e 8 mesi di carcere e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici
Monza, lettera aperta a Piantedosi contro la nomina di Ferri a questore: “Condannato per il G8 di Genova”
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Una lettera aperta al ministro Matteo Piantedosi per chiedere di “riconsiderare” la nomina di Filippo Ferri a questore di Monza. A firmarla sono quasi un centinaio di esponenti della società civile brianzola: assessori, consiglieri comunali, ex parlamentari, avvocati e docenti. “Signor Ministro, di certo è al corrente del fatto che Filippo Ferri, nell’ambito del processo per le brutali violenze perpetrate dalle forze dell’ordine all’interno della scuola Diaz di Genova nella notte del 21 luglio 2001, ai danni di persone inermi, è stato condannato in Cassazione nel 2012 a tre anni e otto mesi di carcere per falso e calunnia, con l’aggiunta dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni”, si legge nella lettera indirizzata al responsabile del Viminale. “All’epoca – prosegue la missiva – la Cassazione parlò di ‘massacro ingiustificabile che ha screditato l’Italia’ e di ‘pura esplosione di violenza’.Nelle motivazioni della sentenza, la Cassazione evidenziò ‘l’odiosità del comportamento’ dei vertici di comando. “Di chi, in posizione di comando a diversi livelli come i funzionari, una volta preso atto che l’esito della perquisizione si era risolto nell’ingiustificabile massacro dei residenti nella scuola, invece di isolare ed emarginare i violenti denunciandoli (…) avevano scelto di persistere negli arresti creando una serie di false circostanze, funzionali a sostenere così gravi accuse da giustificare un arresto di massa”.

I firmatari chiedono dunque a Piantedosi di “convenire che quanto avvenuto durante il G8 di Genova del 2001 e i tentativi di insabbiamento e depistaggio che ne seguirono rappresentano a tutt’oggi una delle pagine più buie e vergognose dello Stato italiano”. Secondo gli autori della lettera, infatti, “in presenza di una condanna definitiva per i fatti criminosi avvenuti nella Scuola Diaz, la decisione di tornare ad affidare funzioni di responsabilità dell’ordine pubblico e della sicurezza in una provincia italiana ed a maggior ragione in un contesto come quello della provincia di Monza e Brianza, risulta perciò inopportuna e ingiustificata, perché quando chi è chiamato a svolgere compiti così delicati come la gestione dell’ordine pubblico, vìola gravemente il patto di fiducia che è alla base del rapporto tra cittadini e istituzioni, anche le stesse istituzioni subiscono le conseguenze dei crimini perpetrati”. Ecco perché, sempre secondo i firmatari della missiva, la decisione del Viminale “offende la nostra intera comunità, che non merita di subire un tale affronto e una così scarsa considerazione dei principi costituzionali, dei valori di giustizia”. Fratello maggiore di Cosimo Ferri, ex sottosegretario alla giustizia e parlamentare del Pd e Italia Viva, a partire dal primo giugno Filippo Ferri prenderà il posto di Salvatore Barilaro come nuovo questore di Monza. Sempre che la lettera inviata al Viminale non faccia cambiare idea a Piantedosi. In calce alla missiva compaiono le firme, tra gli altri, degli ex parlamentari Gianni Confalonieri, Gianmarco Corbetta, Loris Maconi, Lucrezia Ricchiuti e Davide Tripiedi, dell’avvocato penalista Fabio Repici, difensore di Salvatore Borsellino e di altri familiari di vittime della mafia, ma anche quelle di Concettina Monguzzi, Roberto Scanagatti, Giuliano Soldà, Paolo Brambilla, ex sindaci di Lissone, Monza, Bovisio, Vimercate.

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