Mazda MX-5, la prova de Il Fatto.it – Le serie speciali Homura e Kazari sono pronte per l’estate – FOTO










Si chiamano Homura e Kazari le due nuove serie speciali che Mazda ha preparato per la MX-5, esaltando con ognuna due aspetti diversi del suo carattere, dinamismo ed eleganza. Homura significa “fuoco ardente“, nel senso di passione e forza interiore, che viene evidenziata dall’allestimento con i sedili Recaro, con l’impianto frenante Brembo e con i cerchi in lega forgiati Rays. Kazari, invece, è un ornamento con funzione puramente estetica e dunque questa MX-5 ha i sedili e i pannelli interni rivestiti in pelle nappa ma anche la capote beige a contrasto con i colori scuri della carrozzeria.
A livello tecnico, invece, ci sono alcune novità su tutte le MX-5, a partite da un nuovo schermo dell’infotainment da 8,8 pollici, che è finalmente touch e si collega senza cavo con Android Auto e Apple Car Play. Poi c’è il taso DSC Track che permette di divertirsi in pista allentando le briglie dei controlli elettronici che rimangono comunque presenti, mentre lo sterzo è più preciso grazie a un nuovo sensore. Infine, il sistema di aspirazione è stato modificato per migliorare il sound.
Per il resto, la ricetta della spider giapponese è quella di sempre, che le ha permesso di conquistare oltre 1,2 milioni di clienti in tutta la sua carriera: motore anteriore, trazione posteriore, meno di quattro metri di lunghezza, due posti secchi e niente tetto. Un successo limpido, che ha creato comunità di appassionati in tutto il mondo, una generazione di MX-5 dopo l’altra, fino ad arrivare a quella attuale che è la numero quattro.
Tutto inizia dalla filosofia progettuale che i giapponesi definiscono “Jinba Ittai” e che si basa su quattro pilastri: tutti i componenti devono combinarsi per offrire la massima comunicazione tra auto e chi è al volante, ma creando anche una coesione con la natura; il posto guida deve stimolare i cinque sensi, focalizzandosi sul pilota in modo da ricavare il massimo potenziale dalla vettura; il piacere del pilota deve essere l’obiettivo principale, ancor prima delle prestazioni elevate; la vettura deve dare risposte rapide e dirette per un controllo perfetto.
Guidare la MX-5 è sempre un piacere, anche se, a causa delle norme europee sui limiti della CO2, è rimasto disponibile solo il piccolo 1.5 da 132 CV affamato di giri. Una potenza che fa scattare la piccola spider giapponese da 0 a 100 km/h in 8,3 secondi e la spinge fino a 204 km/h. Dopo tanta teoria passiamo alla pratica e basta affrontare un paio di curve per scoprire il carattere della MX-5: i posti sono solo due, senza strapuntini, il bagagliaio contiene un paio di valigie e la capote è rigorosamente manuale.
L’altezza si ferma a 1,23 metri e grazie all’ampio uso di alluminio la massa supera di poco la tonnellata. Si sta seduti quasi per terra e il baricentro basso restituisce una grande sensazione di controllo, dovuta anche al feeling della leva del cambio manuale a 6 marce e dello sterzo. La piccola Mazda trasmette tantissime informazioni di quello che sta accadendo tra lei, voi e l’asfalto: tutto è connesso con il guidatore che non viene mai colto di sorpresa.
Le differenze di comportamento dinamico tra le due versioni speciali della MX-5 si percepiscono soprattutto in inserimento, dove le pinze Brembo a quattro pistoncini permettono di staccare forte e i cerchi in lega più leggeri di 1,5 kg diminuiscono l’inerzia. Sfumature a parte, guidare a cielo aperto è questione di attimi, si sblocca il maniglione vicino alla cornice del parabrezza e si ripiega la capote con un solo movimento della mano destra, senza staccare la sinistra dal volante, finché un ‘clic’ non certifica la fine dell’operazione.
Volendo c’è anche l’alternativa più confortevole della versione RF, una vera e propria “targa” con uno splendido meccanismo elettrico che fa scomparire il tettuccio rigido nella parte alta del baule in soli 13 secondi. Si guadagna in silenziosità e versatilità e si aggiungono 50 kg. Infine, per quanto riguarda i prezzi, si parte dai 32.400 euro della “base” e si arriva ai 41.150 della 2.0 RF in allestimento Homura.