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M5s ed esperti al convegno a dieci anni dall'introduzione della legge sugli ecoreati
Sono passati dieci anni dall’approvazione della legge 68/2015 sugli ecoreati, il provvedimento innovativo che ha introdotto nel codice penale una serie di nuovi reati volti a contrastare il fenomeno delle ecomafie. La più grande novità riguarda l’introduzione dei delitti di “inquinamento ambientale” e “disastro ambientale”. Per ricordare questo anniversario, alla Camera dei deputati è stato organizzato un convegno al quale hanno partecipato il presidente di Legambiente Stefano Ciafani, il vicepresidente della Camera Sergio Costa e il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. “Oggi assistiamo ad un arretramento – dice Conte durante l’incontro – lo dimostra il fatto che l’Unione europea abbia deciso di programmare 800 miliardi per produrre carri armati e missili, invece di usare i soldi per proteggere e supportare le filiere in difficoltà durante la transizione economica.” Secondo i dati raccolti dal report di Legambiente tra il 2015 e il 2024 in Italia ci sono stati 6.979 reati ambientali accertati, uno ogni tre controlli effettuati. I sequestri hanno avuto un valore complessivo di oltre 1 miliardo di euro. Oltre il 40% dei reati si è concentrato su quattro regioni: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria. Tra i reati specifici, quello più constatato e che prima della legge 68 non era riconosciuto nel nostro ordinamento è quello di inquinamento ambientale, con oltre 5.500 controlli effettuati, 1.426 reati, 2.678 denunce e 626 sequestri, per un valore totale di 380 milioni di euro. Seguono poi attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale.