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Muratore di 24 anni precipita e muore in un cantiere edile a Milano

Il giovane è caduto da un ponteggio in un cantiere nel quartiere di Lambrate. Indagano carabinieri, polizia locale e Ats. La Cgil: "Strage continua. Basta con la retorica del cordoglio"
Muratore di 24 anni precipita e muore in un cantiere edile a Milano
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Un muratore di 24 anni è morto martedì mattina in un cantiere in via Edoardo Bassini, nel quartiere di Lambrate, a Milano. Il giovane, secondo le prime informazioni, è precipitato da un ponteggio. Sul posto il personale del 118, che ha potuto solo constatare il decesso, carabinieri, polizia locale, Ats e vigili del fuoco che stanno lavorando per mettere il ponteggio in sicurezza.

Il giovane – un italiano nato in Kosovo e residente a Rovato, dipendente di una ditta del Bresciano – stava lavorando alla ristrutturazione di un balcone al terzo piano del palazzo quando è caduto all’interno del cortile. Illeso invece un collega. Si tratta del secondo incidente sul lavoro in provincia nel giro di qualche ora: a Carpiano, in un deposito DHL di via Aldo Moro, un uomo già pensionato di 60 anni è stato accidentalmente investito da una motrice nel piazzale dell’azienda, subito dopo aver terminato lo scarico della merce.

“Siamo di fronte a una strage, non a un’emergenza. Siamo di fronte a una vera e propria strage. La logica è sempre quella: si continua a morire perché la salute e la sicurezza sono considerate un costo e, anziché investire, si continua a far morire le persone”, ha attaccato il segretario della Cgil Maurizio Landini. “Di nuovo la solita logica – ha rimarcato – conta il profitto, al centro c’è il profitto, non la persona e la persona diventa una macchina”.

“Due tragedie che si consumano nell’indifferenza di un sistema che continua a considerare la sicurezza sul lavoro un tema da evocare a lutto avvenuto, con la solita, insopportabile retorica”, ha rimarcato commentando gli incidenti in Lombardia Vincenzo Greco della segreteria Cgil Milano. “Non bastano più i minuti di silenzio e le promesse di intervento – aggiunge Greco – Non basta continuare a parlare genericamente di ‘sicurezza’”.

Il sindacato chiede più ispettori del lavoro, sottolineando che “a Milano ce ne sono solo 20”, oltre a formazione, regole e responsabilità chiare: “Stop alla politica degli annunci – conclude – non è più accettabile che si risponda a ogni tragedia con parole vuote e misure di facciata. Ogni vita persa sul lavoro è una sconfitta dello Stato e del sistema produttivo”. Lunedì erano invece stati tre in poche ore gli incidenti sul lavoro nel quale hanno perso la vita operai.

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