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“Il fiume in secca per colpa dell’innevamento artificiale sullo Zoncolan”: la denuncia del consigliere in FVG

Massimo Moretuzzo (Patto per l'autonomia) ha denunciato in Aula ciò che è successo a cavallo tra febbraio e marzo
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Un fiume che resta in secca mentre, in quota, i bacini artificiali che servono il sistema di innevamento artificiale sono pieni. È la denuncia che ha fatto in Aula il consigliere del Friuli-Venezia Giulia Massimo Moretuzzo (Patto per l’autonomia). Tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo il fiume But (la But, per i locali) è rimasto in sofferenza mentre sullo Zoncolan si produceva neve tecnica (attingendo l’acqua dal torrente, tra le altre cose). “Una situazione che non si è mai verificata prima” ha detto Moretuzzo, “il prelievo sul torrente ha contribuito alla secca”. Qui la sua spiegazione: “Il 22 febbraio scorso il torrente But è andato in secca per centinaia di metri in prossimità della confluenza con il Tagliamento. Guarda caso nei giorni precedenti l’attività di innevamento artificiale sul Monte Zoncolan è stata incessante, vista la penuria di neve naturale, che ormai è una costante, come ricordato dall’ARPA nel report del mese di febbraio per cui ‘lo spessore dello strato nevoso al suolo rimane più basso, rispetto alla climatologia degli ultimi 50 anni, su tutto l’arco alpino regionale’ e che ‘sui monti i cumulati pluviometrici, se confrontati ai dati climatici del trentennio 1991-2020, sono risultati dal 40% al 60% inferiori alla norma’”. L’assessore per l’Ambiente, Fabio Scoccimarro, ha risposto che “Non è vero che il But era in secca, dalle immagini satellitari si vede che tutto va bene”. Tutti i comprensori del Friuli-Venezia Giulia (Zoncolan, Tarvisio, Sella Nevea, Sauris-Forni di Sopra, Sappada e Piancavallo) sono in mano alla Regione, attraverso PromoTurismo: sono tutti in perdita e tenuti in piedi dai fondi pubblici. Centinaia di milioni di euro ogni anno (60 milioni di euro nel solo periodo 2022-2025).

Mail: a.marzocchi@ilfattoquotidiano.it

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