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Ultimo aggiornamento: 9:06 del 1 Maggio

Referendum, le storie dei lavoratori a 10 anni dal Jobs Act: “Ha spezzato il principio di uguaglianza”

La denuncia di Landini: "Dopo il Jobs Act è aumentata la precarietà, sono aumentati i part time e i contratti a termine"
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“I referendum rappresentano la nostra lotta non solo per cambiare leggi sbagliate, ma ridare un futuro a questo paese. Dopo il Jobs Act è aumentata la precarietà, sono aumentati i part time e i contratti a termine. Si è affermata la logica della mercificazione del lavoro: invece del diritto, di fronte ad un licenziamento ingiusto, di essere reintegrato puoi essere liquidato con un po’ di soldi”. A rivendicarlo è stato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, in occasione del dibattito pubblico ‘Precarietà e bassi salari. Rapporto sul lavoro in Italia‘, a dieci anni dal Jobs Act a Roma, promosso da Cgil Nazionale e Fondazione Giuseppe Di Vittorio.

“Ripristinare l’articolo 18, che disciplina la tutela del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo, modificato dal Jobs Act, significa dire al mondo imprenditoriale che la competizione non va fatta su diritti e salario, ma va giocata su qualità del lavoro, sull’intelligenza delle persone e sugli investimenti”, ha continuato Landini. E ancora: “Deve far riflettere che ogni anno centinaia di migliaia di giovani, laureati e non, se ne vanno dal Paese e vanno a vivere in altre parti di Europa, stiamo perdendo intelligenze e stiamo invecchiando”.

Nel corso della presentazione sono intervenuti alcuni lavoratori che hanno raccontato la crescente precarietà e i problemi emersi dopo l’entrata in vigore di una delle riforme simbolo degli anni del governo Renzi: “Il Jobs Act ha spezzato il principio di uguaglianza, ha reso più facili i licenziamenti, ha reso più soli i lavoratori”. E ancora, ha spiegato un delegato Rsu e lavoratore: “Il mio collega Riccardo ha vinto il ricorso contro un licenziamento illegittimo e siamo tornati in azienda a testa alta. Mentre Monica, assunta dopo il Jobs Act, è stata liquidata con 20mila euro. Mi chiama ancora piangendo, ogni giorno. Anche io sono stato licenziato tre volte. Non mi spavento facilmente, ma vi giuro che quando accade ti tremano le gambe“.

“Queste storie ci dicono quanto sia importante raggiungere il quorum. Sono convinto che ne abbiamo la forza”, è stato l’appello di Landini, in vista del voto dell’8 e 9 giugno per i cinque quesiti su lavoro e cittadinanza. Dopo la sfida per un confronto lanciata da Matteo Renzi, accettata dalla Cgil, al momento invece non ci sono novità in merito, rivela Landini: “Siamo pronti a confrontarci con tutti: con Renzi, con le forze politiche, con il governo. Non abbiamo ancora avuto una risposta, noi insistiamo perché tutti si impegnino e chiedano alle persone di andare a votare”.

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