Israele, incendio a Gerusalemme “sotto controllo”. Al lavoro 163 squadre di vigili del fuoco: bruciati circa 13.000 ettari
“L’incendio è sotto controllo: restano solo pochi focolai e tutte le squadre rimangono dispiegate nelle zone colpite”, vicino a Gerusalemme. Un vigile del fuoco israeliano, impegnato nelle operazioni di spegnimento del rogo, mette però in guardia sui rischi che le fiamme possano essere rialimentate dal vento. Sono al lavoro 163 squadre di pompieri, supportate da 12 velivoli. Secondo la polizia l’incendio ha bruciato circa 13.000 ettari. Il gigantesco rogo ha divorato le colline intorno a Gerusalemme, spinto da venti violenti e temperature estreme. I pompieri hanno faticato a domare le fiamme, scoppiate mercoledì e seguito da altri incendi sparsi in 11 località alla periferia di Gerusalemme, con gli aerei che hanno ripreso a intervenire dopo il sorgere del sole.
“In questa fase non abbiamo ancora preso il controllo degli incendi”, affermava giovedì mattina un comunicato del Servizio antincendio e di soccorso israeliano. Le autorità però avevano deciso di consentire a tutti i residenti delle città evacuate di rientrare nelle loro case a Shàar Hagai, Mesilat Zion, Beit Meir, Shoresh, Neve Ilan, Yad Hashmona e Nataf, a nord-ovest di Gerusalemme. Ai residenti di Mevo Horon, un insediamento in Cisgiordania vicino a Modiin, è stato permesso di rientrare nelle proprie case questa mattina presto, in seguito a una verifica della polizia.
La polizia di Gerusalemme ha indicato che si prevede che le operazioni antincendio continueranno fino a sera e ha annunciato un divieto nazionale di accendere fuochi e griglie in vigore per tutto il Giorno dell’Indipendenza che si celebra oggi in Israele. Dieci aerei antincendio hanno preso parte alle operazioni, mentre otto aerei antincendio erano previsti in arrivo oggi da Cipro e dall’Italia. “A nome dello Stato d’Israele, vorrei ringraziare il Governo italiano e la Protezione Civile, per la pronta assistenza garantita ad Israele per l’emergenza incendi. Un aiuto prezioso e provvidenziale, per cui esprimiamo sincera gratitudine. Un gesto speciale nel giorno della nostra Indipendenza”, ah scritto su X l’ambasciatore d’Israele in Italia, Jonathan Peled.
Ieri, una volta scoppiata l’emergenza, Hamas ha cavalcato la crisi con un messaggio su Telegram: “Palestinesi bruciate tutto ciò che potete, boschi, foreste, case dei coloni”. Sul canale arabo Nablus News è stato diffuso un video di incitamento, ma al momento non c’è alcuna prova che l’innesco dei roghi sia stato volontario. Si tratta di indagini delicate, a cui partecipa anche lo Shin Bet (l’intelligence interna). La polizia ha fatto sapere solo dell’arresto di un piromane a Gerusalemme Est segnalato da testimoni e preso mentre cercava di accendere la sterpaglia, ore dopo che gli altri roghi si erano propagati.
“Stiamo affrontando forse il più grande incendio mai scoppiato nel Paese. Non abbiamo idea di cosa l’abbia causato. Posso dire che dopo i primi roghi, diversi incendi dolosi sono stati appiccati in altre località”, ha dichiarato in tv il comandante dei vigili del fuoco della Città Santa, Shmulik Friedman. Le fiamme si sono diffuse in sette località principali, in alcuni casi si tratta di cittadine molto popolose. Il rischio, ha messo in guardia il premier Benjamyn Netanyahu, è che le fiamme raggiungano Gerusalemme. Infatti, sono stati cancellati tutti gli eventi per il Giorno dell’Indipendenza e Israele ha dichiarato lo stato d’emergenza.
Le fiamme hanno raggiunto strade e autostrade provocandone la chiusura, gli automobilisti sono stati costretti ad abbandonare i mezzi per mettersi in salvo. I treni tra Gerusalemme e Tel Aviv e i collegamenti con altre cittadine sono stati sospesi per oltre sette ore, in alcuni casi i viaggiatori sono stati recuperati con autobus e mezzi di soccorso. Per la prima volta nella storia del Paese, l’emittente più seguita, Channel 12, ha annunciato in diretta che lo studio stava per essere evacuato e le trasmissioni sarebbero state “consegnate” a una struttura alternativa poiché il fuoco ha raggiunto la sede di Neve Ilan durante la trasmissione del telegiornale.