
Il risultato è pubblicato sulla rivista Nature Astronomy
Il Sistema solare ha una vicina di casa rimasta finora invisibile: è una vasta nube molecolare, luogo d’elezione per la nascita di nuove stelle. La nube è tra le più vicine alla Terra mai rilevate, a soli 300 anni luce, che secondo i modelli evaporerà tra 6 milioni di anni. A tradire la sua presenza è stato il suo costituente principale, l’idrogeno molecolare necessario alla formazione delle stelle, normalmente impossibile da individuare e ora visto per la prima volta grazie a una tecnica che sfrutta la luce ultravioletta “che traccia il gas molecolare negli strati limite delle regioni di formazione stellare e dei resti di supernova”.
“Questa è la prima nube molecolare in assoluto scoperta osservando direttamente l’emissione ultravioletta dell’idrogeno molecolare – afferma Burkhart – I dati hanno mostrato molecole di idrogeno luminose rilevate tramite fluorescenza nel lontano ultravioletto: questa nube brilla letteralmente nel buio”. Eos, rivelata grazie ad uno degli strumenti installati sul satellite coreano Stsat-1, si trova ai margini della cosiddetta Bolla Locale, una grande cavità del mezzo interstellare piena di gas e che racchiude anche il Sistema Solare. Secondo le stime , ha un’estensione molto ampia, pari a 40 Lune messe una accanto all’altra, e la sua massa è circa 3.400 volte quella del Sole.