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Francia, 16enne accoltella e uccide una compagna a scuola. Poi aggredisce altri tre studenti

Il giovane prima di aggredire i compagni ha inviato una sorta di "manifesto" attraverso il sistema di messaggistica della scuola
Francia, 16enne accoltella e uccide una compagna a scuola. Poi aggredisce altri tre studenti
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Uno studente di un liceo francese di Nantes – nella Francia occidentale – ha accoltellato e ucciso una compagna. Poi si è scagliato contro altri tre ferendoli gravemente. L’aggressione è avvenuta intorno alle 12.30 del 24 aprile. Secondo i primi elementi dell’inchiesta, il ragazzo ha fatto irruzione in due diverse aule. L’assalitore è stato immobilizzato dagli insegnanti prima dell’arrivo della polizia.

Secondo le prime indiscrezioni, si tratta di un ragazzo di 16 anni, che frequenta il primo liceo e non risulta abbia segnalazioni alla polizia né precedenti con la giustizia. Si chiama Justin e prima di passare all’azione, aveva inviato un “manifesto”, una sorta di proclama, a tutti i compagni di scuola attraverso la piattaforma di messaggistica dell’istituto. Secondo Le Parisien, che ha consultato il manifesto, il titolo del documento è “L’azione immunitaria”. Il ragazzo vi critica l’attuale sistema mondiale definendolo distruttore per l’umanità e per il pianeta. Descrive anche quelle che considera le tre grandi categorie di questa distruttività: l’”ecocidio globalizzato” (contro il sistema ecologico, ndr), che porta alla “scomparsa delle specie”, alla “contaminazione chimica”, la “cementificazione”, lo “sfruttamento industriale”. Parla di “violenza sistemica” e “alienazione sociale” che si “infiltrano negli spiriti, nei corpi, nelle relazioni”, una sorta di “architettura invisibile della sottomissione mentale”. Infine, il “condizionamento sociale totalitario”, “la società dell’informazione che è in realtà una gigantesca operazione di condizionamento destinato a formattare gli spiriti, sterilizzare le immaginazioni e rendere l’umano docile, prevedibile e programmabile”. Nato a Saint-Herblain, a una decina di chilometri da Nantes, al momento dell’arresto dopo essere stato immobilizzato da alcuni professori e dipendenti della scuola, ha chiesto a uno dei poliziotti di “sparargli in testa”.

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