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Putin ha deciso: manderà la ministra della Cultura russa ai funerali di Papa Francesco

Il Cremlino ha comunicato chi rappresenterà Mosca alle esequie. Sul presidente pende un mandato di cattura internazionale
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Mosca ha sciolto la riserva: a rappresentare la Russia ai funerali di Papa Francesco sarà la ministra della Cultura Olga Lyubimova. La decisione è arrivata nel tardo pomeriggio, mentre fino a poche ore prima il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva dichiarato che non era ancora stato deciso chi dovesse andare. Fin da subito era stata infatti esclusa la presenza del presidente russo Vladimir Putin, inseguito da un mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra che l’Italia avrebbe il dovere di eseguire sulla via per il Vaticano. “No. Il presidente non ha in programma di partecipare”, aveva detto Peskov ai giornalisti nei giorni scorsi. Sarà presente alle esequie anche padre Antonij di Volokolamsk, responsabile delle relazioni esterne della Chiesa russa, che intratteneva stretti contatti con il Papa. Il quale, stando al patriarca Kirill, avrebbe respinto le pressioni di chi gli suggeriva di raffreddare i rapporti con la Chiesa di Mosca: “Non seminate discordia tra me e Kirill”, avrebbe tagliato corto Francesco.

Il patriarca ha raccontato l’aneddoto durante un incontro con Putin al quale erano presenti anche il Patriarca di Serbia Porfirio e padre Antonij di Volokolamsk, responsabile delle relazioni esterne della Chiesa russa, che intratteneva stretti contatti con il Papa e che sabato sarà ai suoi funerali. “Lui è già in un altro mondo, quindi posso non chiedere il suo permesso per raccontarlo”, ha detto Kirill. “Quando lo hanno costretto spalle al muro (scusatemi il linguaggio) lui – ha proseguito il Patriarca – ha detto solo una frase: ‘non seminate discordia tra me e Kirill’. Poi si è girato e se n’è andato”.

A cercare di influenzare il Pontefice, secondo Kirill, “erano i suoi collaboratori” i quali dicevano che “bisognava cambiare corso, e questo era legato alla politica russa“. “Questa frase – ha affermato ancora il capo della Chiesa ortodossa russa – ce l’ho avuta sempre nella mente, e quando era vivo le relazioni erano cordiali. Ora il Signore lo ha preso con sé, ma i ricordi sono buoni per quanto riguarda il suo atteggiamento verso la Chiesa russa”.

Kirill non ha chiarito a quando risalirebbe questo episodio, ma le pressioni politiche sembrano riferirsi alle accuse contro di lui di essere un fedele alleato di Putin e di sostenere l’operazione militare in Ucraina. Nel 2016 c’era stato a Cuba uno storico incontro tra Francesco e Kirill, nel quale i due si erano abbracciati. Un altro vertice, inizialmente previsto per il 2022, era saltato dopo l’attacco russo all’Ucraina.

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