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Gaza, oltre 90 morti per i raid israeliani nelle ultime 48 ore. Media: “Gli Usa vogliono incontrare vertici di Hamas”

Israele intensifica gli attacchi in tutta la Striscia per fare pressione su Hamas: "Gli Usa vorrebbero discutere la liberazione dell'ostaggio americano"
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Israele non si ferma, anzi intensifica gli attacchi in tutta la Striscia nel tentativo di fare pressione su Hamas. Altri raid che provocano ancora morti: oltre 92 i palestinesi uccisi nelle ultime 48 ore, secondo quanto dichiarato dal ministero della Salute di Gaza. 219, invece, le persone rimaste ferite. Il bilancio delle vittime dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023 sale così a 51.157, mentre i feriti sono 116.724. Israele vuole il rilascio degli ostaggi e il disarmo di Hamas, affermando comunque di voler mantenere il controllo in ampie “zone di sicurezza” all’interno di Gaza. Posizione che non sblocca i colloqui per arrivare a una nuova tregua. Ma, intanto, si muovono gli Stati Uniti che – secondo quanto riferisce il sito emiratino Aram News, citando fonti diplomatiche arabe – avrebbero espresso la volontà di incontrare direttamente un alto esponente di Hamas responsabile del dossier sugli ostaggi.

Gli Usa starebbero pertanto lavorando per avere un dialogo diretto con il gruppo palestinese per discutere la liberazione del cittadino israelo-americano Idan Alexander e il rilascio dei corpi di altri rapiti con cittadinanza statunitense ancora a Gaza. Iniziativa americana che arriverebbe in risposta ai ritardi di Israele nel raggiungimento di un accordo sul rilascio degli ostaggi e sul cessate il fuoco. Secondo Ynet, il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti segnala una crescente impazienza verso l’attuale gestione della crisi da parte del governo guidato da Benjamin Netanyahu.

Secondo il report di Aram News, non confermato da altre fonti, la richiesta statunitense è stata trasmessa a uno dei mediatori la scorsa settimana e l’incontro potrebbe tenersi nei prossimi giorni. Le fonti hanno dichiarato al media emiratino di non sapere che cosa gli Stati Uniti potrebbero offrire ad Hamas in cambio del rilascio di Alexander e dei corpi di Judih Weinstein, di suo marito Gadi Haggai, di Omer Neutra e Itay Chen. Mercoledì, l’inviato dell’amministrazione Trump per il rilascio degli ostaggi, Adam Boehler, ha dichiarato che “è possibile” che i suoi colloqui diretti con Hamas possano riprendere. Si tratta della prima intervista di Boehler dopo diverse settimane di silenzio, seguite alle proteste a Gerusalemme per le trattative dirette e senza precedenti tra Usa e Hamas.

Israele era venuto a conoscenza di quei colloqui solo dopo che erano avvenuti, tanto che il ministro per gli Affari strategici, Ron Dermer, ha avuto una furiosa telefonata con Boehler, criticandolo per aver negoziato per conto di Israele senza tenere informata Gerusalemme. Ma Boehler nell’intervista di mercoledì ha affermato che l’offerta fatta all’inizio di marzo per i cinque ostaggi americani era “coordinata con Israele”. Domenica scorsa Hamas ha diffuso un video in cui un Alexander emaciato ed emozionato implorava i governi israeliano e statunitense di garantire la sua liberazione, dopo oltre un anno e mezzo di prigionia. Lunedì, Hamas ha affermato di aver perso i contatti con gli agenti che tenevano prigioniero Alexander a Gaza a seguito di un attacco israeliano senza fornire ulteriori aggiornamenti.

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